Il Teatro San Martino di Bologna riapre i battenti all’insegna del rinnovamento.
A cominciare dalla nuova direzione artistica: quella di Roberto Latini per la sezione di prosa e di Mariapia Papandrea per il teatro ragazzi, ma soprattutto con una curatissima stagione indipendente e autonoma, interamente rivolta alle voci più significative della ricerca italiana, come Officina Valdoca, Teatro delle Albe, Fanny &Alexander, Masque Teatro, solo per citare i più noti.
Un teatro che non si compone di artisti ma che viene fatto dagli artisti, come sempre tiene a precisare Latini, che da febbraio a maggio coinvolgerà il pubblico in spettacoli, laboratori e incontri intesi a una condivisione dell’esperienza teatrale il più possibile autentica, capace di fare dello spettatore memoria viva di sguardo.
A dare il via all’esperimento ci hanno pensato giovedì scorso le poetesse Silvia Avallone e Mariangela Gualtieri, che con “Duetto”, hanno coinvolto il pubblico in un’originale tenzone in cui la poesia è stata chiamata a farsi carico della sua più intima voce: il dialogo. Con il dire la parola nasce per far esistere, per metterci in relazione con il nostro quotidiano abitare, per rispondere a chi, con noi, ne condivide la bellezza e la fitta.
Questo, forse, il tratto comune che lega più strettamente Avallone e Gualtieri, e che le ha indotte a confrontarsi, insieme, con la dimensione dell’ascolto. Quando una si alza e legge l’altra si siede, aguzza le orecchie e spalanca gli occhi, per diventare corpo solo col pubblico, per abbandonarsi al quieto incendio del suono.
Eppure le due non potrebbero essere più diverse, quasi diaristica la studentessa Avallone con la sua apparenza di “ragazza della porta accanto”, oracolare la poetessa consacrata Gualtieri, bellissima, come sempre, nella nudità della sua voce mite che straripa. Quella di Silvia Avallone è una raccolta di un anno fa, quella di Mariangela Gualtieri si compone invece di scritti inediti di cui ci ha chiamati, ci dirà lei stessa alla fine, ad essere primi testimoni.
Il saluto alla nascita di un giovane poeta, il tentativo di provare nuove strade per sentire risuonare i propri versi anche nelle parole di un pubblico ogni sera diverso sembra essere l’attuale desiderio della Gualtieri che, in ultimo, ci esorta perfino a porle domande su quanto abbiamo appena visto, sullo spettacolo, sulla sua arte. Una prova, quest’ultima, che tuttavia non riesce: solo la domanda di un curioso e poco altro… siamo tutti bloccati. Il perché forse non sta nell’incapacità imbonitoria delle due poetesse, bensì nella forza della parola stessa, la cui intensità e onestà è stata capace di regalare al silenzio la pienezza dell’emozione, uno stupore così incomprensibile che desidera essere custodito.
DUETTO
di Silvia Avallone e Mariangela Gualtieri
con Silvia Avallone e Mariangela Gualtieri
durata: 1 h 10’
applausi del pubblico: 1’ 25’’
Visto a Bologna, Teatro San Martino, il 15 gennaio 2009