E’ bello vivere liberi! La Resistenza di Marta Cuscunà (e del pubblico)

E' bello vivere liberi
E' bello vivere liberi
Marta Cuscunà (photo: martacuscuna.blogspot.com)

Avrebbe dovuto iniziare alle 22,40 l’ultimo spettacolo della IV edizione di Short Theatre, kermesse teatrale romana settembrina quest’anno in versione ridotta. Purtroppo però “È bello vivere liberi!”, di Marta Cuscunà, ha avuto inizio con due ore e mezzo di ritardo: inevitabili le conseguenze sul pubblico, stanco e affaticato, sull’interprete, sottoposta ad un indubbio stress prolungato, ma anche sullo spettacolo, con un minor numero di critici ed operatori presenti in sala.
Colpa sì del tempo instabile ma anche di un’organizzazione che avrebbe forse dovuto risolvere in maniera più drastica gli imprevisti del momento. Eppure nessuno si è lamentato, succube del “silenzio-assenso” che vige nel mondo del teatro in Italia: tanto è difficile leggere commenti negativi sulla qualità artistica di alcuni spettacoli, quanto non si odono quasi mai critiche sulle pecche organizzative.

Nella sala B del Teatro India, nonostante tutto, è accaduto il miracolo e Marta Cuscunà, con lo spettacolo vincitrice del Premio Scenario per Ustica 2009, noncurante dei problemi di orario, ha presentato uno spettacolo gentile e deciso.
Si parla di Resistenza, quella storica contro il nazifascismo ma anche quella intima e gentile della protagonista Ondina Peteani, prima staffetta partigiana d’Italia, e di quella artistica dell’unica interprete in scena.
La ricerca della Cuscunà è decisamente contemporanea. Originale e poetica rispetto a tanto teatro di tendenza visto nei festival estivi, la giovane e poliedrica artista di Monfalcone con coraggio e determinazione mischia la tradizione e l’innovazione. Il risultato si vede, in una rievocazione storica che è la meticolosa ricostruzione della vita di Ondina, attraverso un attento lavoro di ricerca sul territorio. La narrazione viene affiancata da una recitazione frizzante, un monologo moderno dai sentimenti puri e antichi.

Al teatro d’impegno civile viene qui affiancato il teatro di figura: è questa la scelta non convenzionale che ci appassiona. Lo spettacolo infatti vede protagonisti, oltre alla Cuscunà, burattini e pupazzi di pregevole fattura. Sono apprezzabili i burattini originali che compiono gesti tradizionali simili al teatro delle guarattelle napoletane (esemplare la scena delle bastonate di pulcinelliana memoria), ma ancor più stupisce la realizzazione della scena di Auschwitz con due pupazzi degni del miglior Tim Burton. Scelta scenica felice, “perché il rapporto tra pupazzo e manovratore è uguale a quello tra deportato e aguzzino”, spiega la Cuscunà nelle note di regia. È questo il momento più toccante dello spettacolo, sottolineato dalla motivazione del Premio Scenario: “In questa ricerca anche l’orrore del lager può essere raccontato, senza che lo spettacolo perda lo straordinario candore e la felicità nel racconto della storia che ancora siamo”.

Interessanti anche le altre proposte della Generazione Scenario, ma lo spettacolo della Cuscunà sembra avere una marcia in più. Tant’è che, mentre degli altri tre apprezziamo la forma breve da studio come impone il Premio Scenario, in questo lavoro immaginiamo e agogniamo la versione definitiva, visto che in venti minuti troviamo soluzioni sceniche efficaci da sviluppare ulteriormente, ma soprattutto ci viene restituita la gioia di vivere, attraverso un messaggio di libertà di un personaggio fuori dalle cronache ma significativo della nostra storia recente, interpretato con considerevole freschezza, qualità e dolcezza dall’attrice.

E’ BELLO VIVERE LIBERI!
ispirato alla biografia di Ondina Peteani, prima staffetta partigiana d’Italia deportata ad Auschwitz N. 81 672
ideazione, drammaturgia, regia e interpretazione: Marta Cuscunà
costruzione degli oggetti di scena: Belinda De Vito
luci e suoni: Marco Rogante
co-produzione: Operaestate Festival Veneto
cura e promozione: Centrale Fies

Visto a Roma, Teatro India, il 16 settembre 2009
Short Theatre 09


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