La Direttrice del Teatro Statale Meyerhold di Mosca e la Direttrice musicale del Teatro Comunale di Bologna si schierano apertamente contro Putin
Elena è russa, Oksana è ucraina. Entrambe dirigono due importanti istituzioni culturali. Ed entrambe non hanno paura di affermare con forza e convinzione la propria opinione.
Elena Kovalskaya è curatrice e critica teatrale, nonché la direttrice del Teatro Statale e Centro Culturale Vsevolod Meyerhold di Mosca. Ma il suo nome sta diventando famoso in rete perché è lei ad aver annunciato, nella giornata di ieri dalla sua pagina Facebook, le dimissioni per protesta contro l’invasione dell’Ucraina. Lo ha fatto senza mezzi termini: “Mi dimetto dalla carica di direttore del teatro di stato […] Non puoi lavorare per un assassino ed essere [da lui, ndr] pagato”.
Dopo le proteste del popolo russo sceso in strada ieri, e gli arresti di un numero imprecisato di persone, la dichiarazione della direttrice appare – nella Russia di Putin – un gesto di coraggio, soprattutto perché il teatro Majakovskij ha proibito ai suoi attori di rilasciare “qualsiasi commento” pubblico sull’invasione dell’Ucraina, in tendenza con le dichiarazioni dell’Ufficio Cultura della città, che avverte: ogni commento negativo sarà considerato tradimento.
Intanto l’ucraina Oksana Lyniv, che da gennaio 2022 è la Direttrice musicale del Teatro Comunale di Bologna, prima donna a ricoprire questo ruolo in una Fondazione lirico-sinfonica italiana, ha voluto registrare un videomessaggio in cui racconta come anche la sua piccola città natale sia stata attaccata. “Sto cercando di contattare la mia famiglia e anche l’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Ucraina: ci sono dei giovani musicisti da tante parti dell’Ucraina che mi hanno mandato dei video. Siamo tutti responsabili per la pace in Europa. […] Adesso Putin sta mostrando la sua vera faccia. Chi sta in silenzio o non è in grado di dire no a questa situazione, sta supportando questa nuova dittatura. […] Il nostro Paese non si arrenderà mai e lotteremo fino all’ultima goccia del nostro sangue. L’Ucraina non accetterà mai questa aggressione e non potrà mai cedere la propria sovranità: noi abbiamo un’altra lingua, un’altra cultura…” e sottolinea come, negli ultimi quattrocento anni, la Russia abbia interferito in maniera significativa sul libero sviluppo culturale ed artistico del suo popolo.
Sono vicina al popolo ucraino e ammiro le due direttrici