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Emma Dante: video intervista sulla Trilogia

Ballarini (photo: Carmine Maringola)
Ballarini (photo: Carmine Maringola)
Ballarini (photo: Carmine Maringola)

Il nuovo lavoro che Emma Dante sta portando in giro in Italia (interpretato da Carmine Maringola, Claudia Benassi, Stéphanie Taillandier, Onofrio Zummo, Elena Borgogni e Sabino Civilleri) è un’opera tripartita di indubbia complessità, che, pur mantenendo fede alla poetica della regista palermitana, introduce alcune novità non marginali nella prassi di scena.
Innanzitutto il frammento: i tre episodi raccontano tre vicende diverse, diversissime. Episodi assolutamente indipendenti, se non per una serie di legami sotterranei di cui gli occhiali sono solo “pre-testo”.
“La trilogia è composta di tre spettacoli autonomi ma indissolubilmente legati da temi di marginalità: povertà, vecchiaia e malattia – si legge nelle note di regia – tutti i personaggi della trilogia inforcano gli occhiali. Sono mezzi cecati. Malinconici e alienati.”

L’assunto però si stempera nella seconda novità che questi testi propongono, ossia una chiave ironica, per la prima volta affermata nella sua semplicità e non ricavata dallo spettatore per contrasto.
Un’emersione di risvolti anche umoristici che la regista lega, come ci conferma nella video intervista che proponiamo oggi, alla recente esperienza con i bambini e con il teatro ragazzi, che l’avrebbe portata alla semplificazione, alla ricerca di un’immediatezza della parola e del suo significato che aiuti a rileggere in nuova luce l’universo dei giochi che sempre ha popolato l’immaginario della Dante.

Se le bambole spezzate, senza testa, de “Le Pulle” sono parenti di quella fatina un po’ cattiva e straziante che dà il benvenuto al visitatore sul suo sito emmadante.it, gli hula hoop, le bambole, i palloni e tutto il resto dei giochi di questa messa in scena sono un mondo con cui confrontarsi non torbido e a doppio senso, ma libero, ludico. Un mondo che, forse, unico e solo può riportare in vita.

L’ultima novità macroscopica è l’uso della maschera. E’ la prima volta che Emma Dante ricorre alle maschere, in “Ballarini”, terzo atto di questo nuovo lavoro. Ne parla diffusamente nell’intervista, come pure parla di quello che ha rappresentato, nella sua vicenda artistica e personale, il rapporto con il CRT – Centro di ricerca per il teatro e con Sisto Dalla Palma, storico direttore artistico, recentemente scomparso, del teatro milanese. Emma Dante ci racconta la loro ultima telefonata.

Incontrarla a due anni da “Le Pulle” è stato importante per capire come la sua poetica si sia evoluta. Intervistarla è sempre una partita a scacchi, per la sua voglia costante di sfidare e provocare l’interlocutore.

Gli spettacoli della trilogia saranno a Roma, fino al 27 marzo, al Teatro Palladium. Comincerà poi una tournée in cui i tre “pezzi” saranno spesso anche divisi, come succederà ad esempio a Vicenza al Teatro Astra, quando il 29 marzo si potrà assistere allo struggente e poetico “Ballarini” e il 30 marzo ad “Acquasanta” (con un Carmine Maringola formato Ubu) e “Il Castello della Zisa”.

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