Attore e storico del teatro, padre nobile del teatro ragazzi e del moderno teatro di figura, presidente e tra i fondatori dell’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, è morto stamattina Giovanni Moretti (1° maggio 1936 – 10 aprile 2019).
Con esperienze di teatro, radiofonia, televisione e cinema, Moretti è stato socio e attore del Teatro Della Dieci dal 1958 al ’69, recitando tra i primi in Italia le opere di Beckett e Ionesco. Nel 1967 ha fondato il Teatro dei Burattini di Torino, diventato poi il Teatro dell’Angolo, compagnia che ha diretto fino al 1983, anno in cui ha ideato, con la collaborazione di Sandro Gindro, il Progetto Teatro Mediterraneo. Negli ultimi anni si è costruito un repertorio evocatore di grandi personaggi del teatro e della cultura: Pirandello, Leopardi, Benjamin, D’Annunzio ed Eleonora Duse.
Tra gli ultimi lavori che lo hanno visto protagonista si segnalano: “Il sole della Fiuman”, spettacolo-evento realizzato in occasione del centenario del “Quarto Stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo (regia di Luca Valentino); “Vado a veder come diventa notte nei boschi…” di Giovanni Testori, per la regia di Valter Malosti; “Vocazione dal Wilhelm Meister” di Goethe, regia di Gabriele Vacis, “De senectute” da Norberto Bobbio per la regia di Koji Miyazaki.
È stato docente di Storia del Teatro e quindi di Teatro di Animazione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. È stato fondatore nel 2001, insieme ad Alfonso Cipolla, Cora De Maria, Alberto Jona, Jenaro Meléndrez Chas e Luca Valentino, e anche presidente, dell’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Torino.
Ha pubblicato saggi su Pirandello, su Gramsci critico teatrale, su Eleonora Duse, sul dilettantismo teatrale per la Storia del Teatro di Einaudi. Oltre a diversi lavori che riconsiderano radicalmente la storia del teatro con le marionette e con i burattini: “Attori e baracche”, “I fili della memoria”, “Commedianti figurati e attori pupazzani”.