Enrico IV. Sinisi e Piccola Compagnia della Magnolia ancora insieme per Pirandello

Enrico IV (ph: Franco Rabino)
Enrico IV (ph: Franco Rabino)

Il debutto ad AstiTeatro45 della seconda tappa del “Progetto Vulnerabili”

“Non sono particolarmente devota al mondo di Pirandello, e spesso da spettatrice o lettrice provo una certa distanza verso il suo modo di esprimersi. Eppure, questa volta è successo qualcosa di diverso “tra noi”: ho riletto due anni fa casualmente l’Enrico IV e ne sono rimasta stregata, vittima di un incantesimo. Pirandello – come ogni grande autore – si esprime sublimando nelle storie che racconta la sua questione: la malattia mentale della moglie e la vita nel teatro (e l’arte della recitazione), cui egli consacrò spasmodicamente l’intera esistenza”.
Così Giorgia Cerruti motiva quel ritorno al classico (abbandonato per qualche anno dalla Piccola Compagnia della Magnolia per un lavoro più circoscritto alla drammaturgia contemporanea) che aveva caratterizzato il primo tempo del gruppo torinese.

Questa nuova opera rientra nel “Progetto Vulnerabili”, lavoro di tre anni (dal 2022 al 2024) intorno al tema dell’umana vulnerabilità rispetto al tempo, all’ingiustizia, alle apparenze. Il percorso prevede tre spettacoli, “Favola” che abbiamo visto la scorsa estate, questo “Enrico IV” e “Cenci”, che debutterà nel 2024. Tutti gli spettacoli vedono lavorare nuovamente la Magnolia con il drammaturgo Fabrizio Sinisi che, in questo caso, ha curato l’adattamento del testo dall’originale di Pirandello.

La performance viene descritta dalla regista (in questo caso anche costumista) con due aggettivi predominanti “nera e sensoriale”. Entrambi ci appaiono coerenti rispetto allo spettacolo, in prima nazionale, a cui abbiamo assistito allo Spazio Kor di Asti, all’interno della programmazione di AstiTeatro45.

Il nero è immediatamente percepibile in scena dal precario tendone di fondo, assicurato al ring di americane da due funi. Una struttura che fluttua lateralmente ad ogni spostamento o passaggio degli interpreti, diventando metafora di una sceneggiata precaria e, a tratti, ridicola. Dietro di esso si intravede la rella con i costumi in un ennesimo trucco svelato.
Sempre sul fondo due grandi cornici senza soggetto sono collocate in alto, lateralmente al fondale. Anch’esse hanno come unico contenuto il nero del quintato, e lasciano spazio all’ingannevole immaginazione degli interpreti. Chi rappresentano realmente quelli che sembrano essere due enormi ritratti di un ricco salone di rappresentanza?

C’è poi il nero dell’anima, della menzogna. Tutti i personaggi sono in realtà antagonisti di qualcun altro, in un continuo tessersi e sciogliersi di convenienze e alleanze, tutte volte a soffiare sul fuoco della follia che alimenta il gioco di Enrico, vero regista in scena, a cui l’obiettivo continua a sfuggire di mano. Davide Giglio dimostra in questo ruolo una maturità attoriale a tutto tondo, in un continuo saliscendi di emozioni contrastanti.

La sensorialità alla quale Giorgia Cerruti fa riferimento parte proprio da qui. I ruoli, anche quelli più apparentemente caricaturali, sono scolpiti come pezzi di un altorilievo che sembrano potersi toccare. Guglielmo Diana, poi, costruisce un universo sonoro notevole, anch’esso profondamente “toccabile”. La caduta da cavallo, motore di tutto, diventa una lunga intro di suoni di zoccoli di cavalli in corsa, nitriti e imbizzarrimenti, proposta al buio, anticipando l’accensione delle luci di scena ed entrando nel profondo di ogni spettatore.

La vulnerabilità dell’essere umano, oggetto del lungo percorso artistico della compagnia, si concretizza in uno dei lavori migliori che la Magnolia abbia portato in scena fino ad oggi, complice la particolare coerenza che il minuzioso lavoro drammaturgico di Sinisi porta allo spettacolo, spostando con naturalezza sul versante “commedia” la nota tragedia pirandelliana.

In scena il 23 agosto ad Operaestae Festival a Bassano del Grappa.

ENRICO IV una commedia
Regia, costumi | Giorgia Cerruti
Adattamento dell’opera di Pirandello a cura di Fabrizio Sinisi
Con Davide Giglio, Giorgia Cerruti, Silvia Ferretti, Woody Neri
Disegno luci, consulenza scenotecnica | Lucio Diana
Sound design, fonica | Guglielmo Diana
Tecnico di Compagnia, realizzazione scene | Marco Ferrero
Datore luci | Adriano Antonucci, Marco Ferrero
Sarte | Alexandra Trifan, Daniela Rostirolla
Responsabile organizzativo | Angelo Pastore
Segretaria di compagnia | Emanuela Faiazza

Durata spettacolo: 1h 24′
Applausi del pubblico: 2′ 54”

Visto ad Asti, Spazio Kor, il 30 giugno 2023
Prima Nazionale

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