Eolo Awards 2013: i vincitori del teatro ragazzi italiano

Il piccolo Asmodeo|Patrizia Camatel|Voglio la luna di Teatro Pirata
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Patrizia Camatel
Patrizia Camatel in Parole e sassi (photo: giocateatrotorino.it)
Come ogni anno la rivista telematica Eolo ha consegnato ieri sera a Milano gli Eolo Awards, i premi del teatro ragazzi italiano, ospitati anche per questa edizione al Teatro Verdi nell’ambito del festival Segnali.

Eolo Awards 2013 al miglior progetto creativo è andato a “Parole e sassi”, progetto autoprodotto dal Collettivo Progetto Antigone, in cui 19 attrici, una per Regione, vanno nelle scuole italiane a perpetuare semplicemente con sassi e parole la esemplificatrice storia di Antigone, per testimoniare con il teatro che ovunque ci siano discriminazioni razziali, conflitti, intolleranze religiose, ovunque una minoranza levi la sua voce a reclamare giustizia, Antigone torna ad assumere il ruolo dell’eroina che sfida i regimi totalitari in nome di una pietas universale, che si estende dai fratelli di sangue a tutti gli uomini sentiti come reali fratelli, superando così ogni ethos tribal-nazionale. Il premio va ad un teatro che riconquista, a partire dalla scuola, la sua funzione sociale, che è allo stesso tempo etica ed estetica.

Eolo Awards 2013 alla carriera va a Franco Passatore, regista, autore, saggista e uomo di teatro a tutto tondo, vero e proprio precursore del teatro ragazzi, che ha contribuito in modo determinante, coniugando con forza il teatro, il gioco e la vita, al passaggio dall’animazione al teatro da palcoscenico. “Insomma, senza di lui forse noi non ci saremmo stati”, sintetizza Mario Bianchi nel conferirgli il premio.

Eolo Awards 2013 al miglior progetto educativo di teatro ragazzi e giovani per “Voglio la luna” della compagnia Teatro Pirata e del gruppo Baku, progetto finalista del Premio Scenario Infanzia: è un’originale creazione tutta costruita sul rapporto tra un bambino e il suo attaccamento verso la luna, un rapporto così forte che lo porta a cercarla e a catturarla per poi rendersi conto che la luna è un patrimonio comune, e non può essere appannaggio di nessuno.
In un ambiente semplicissimo, dove il teatro di figura contrassegna i momenti salienti della storia, Fabio Spadoni, attore affetto dalla sindrome di Down, è un convincente e tenerissimo bambino che, in sintonia con la narrazione e la fisarmonica di Simone Guerro, restituisce agli spettatori tutte le suggestioni di una storia poeticamente sensibile.

Voglio la luna di Teatro Pirata
Voglio la luna! di Teatro Pirata (photo: teatropirata.com)

Eolo Awards 2013 alla miglior drammaturgia di teatro ragazzi e giovani va a Valentina Diana per “La bicicletta rossa” della compagnia Principio Attivo, per la regia di Giuseppe Semeraro. Utilizzando i ritmi e gli stilemi parossistici del cinema muto ma non solo, lo spettacolo strizza l’occhio a Eduardo, muovendosi però con le cadenze di una fiaba, e concedendo numerosi tributi al teatro di figura. Un coacervo di forme e rimandi stilistici tutti protesi a condurre per mano, emozionalmente, i piccoli spettatori, in una storia dai sapori antichi ma del tutto in sintonia con i momenti difficili che stiamo vivendo. “La Bicicletta rossa” risulta infatti essere anche e soprattutto uno spettacolo in qualche modo politico, dove, sotto la crosta dell’incanto favolistico, pulsa l’indignazione per una società che non riesce a risanare le contraddizioni del mondo in cui viviamo.

Eolo Awards 2013 alla nuova figura del teatro ragazzi italiano va alla compagnia Teatro Distinto, una delle poche giovani compagnie che ha saputo rivitalizzare il teatro ragazzi italiano attraverso uno stile personale e preciso, costellato da pochissime parole in rapporto ad un tappeto musicale ironico e significante che attraversa in modo approfondito tutto l’immaginario dell’infanzia.
In “Sogno per crescere”, “Kisc kusc”, “Compagni di banco”, “Cenerentola non abita più qui” e soprattutto ne “La pecora nera”, Daniel Gol e Alessandro Nosotti, sempre in collaborazione con Laura Marchegiani, terza presenza insostituibile della compagnia, narrano con leggerezza e attraverso un coraggioso percorso antinaturalistico (utilizzando ancora una volta in senso significante la loro diversissima corporeità) tutte le possibilità per superare i pregiudizi insiti nell’animo umano.

La menzione per il teatro di figura va allo spettacolo “Il miracolo della mula” della compagnia Il Laborincolo, in cui Marco Lucci, con la regia del maestro Gigio Brunello, tra improbabili travestimenti, torte succulente che cambiano padrone e imprese mirabolanti, narra le avventure strampalate di quattro personaggi e di un orologio meccanico, creando un godibilissimo divertimento sorretto da un ritmo perfetto, sempre incalzante e di grande maestria.
Lo spettacolo è una perfetta macchina ad orologeria, pervasa da un gusto surreale di rara raffinatezza, dove uomini e animali si muovono in un mondo in cui lo spettatore si dimentica di avere davanti degli esseri inanimati per immergersi completamente in un gioco scenico dove la fantasia regna sovrana.

Eolo Awards 2013 alla migliore novità per “La grande foresta” di Thalassia Teatro: Luigi D’Elia, dopo “Storie d’amore e di alberi” in cui ci aveva narrato di un’arida montagna francese dove un uomo piantava degli alberi, ritorna al grande teatro, scritto ancora con il fido Francesco Niccolini, costruendo, con legno, carta e foglie, su un lungo tavolo, la storia di una educazione, ambientandola nella grande foresta dove nulla muore, perché, come i grandi alberi, è lì, dalla terra, che tutto proviene.
La narrazione commossa e commovente di D’Elia si sposa in modo assoluto con l’atmosfera incantata che pervade tutto lo spettacolo, grazie all’uso degli oggetti che mai rappresentano la parola, preferendo alluderla, e riverberando così soprattutto emozioni e tenerezze, così desuete in un mondo che sta perdendo il contatto con la “straziante bellezza del creato”.

Il piccolo Asmodeo
Il piccolo Asmodeo
Eolo Awards 2013 al miglior spettacolo di teatro ragazzi e giovani va infine a “Il Piccolo Asmodeo” della compagnia Teatro Gioco Vita. Tratto da un racconto dell’autore svedese Ulf Stark, lo spettacolo rappresenta l’ultimo capolavoro di una compagnia storica che ha reso il teatro d’ombre patrimonio culturale ed emotivo del teatro ragazzi non solo italiano. Narrando le avventure di un piccolo diavolo troppo diverso dalla sua presunta natura, la creazione accompagna gli spettatori in un mondo di figure e ombre, animate da Tiziano Ferrari, perfetto anche nel dare le voci a tutti i personaggi della storia, proponendo una riflessione profonda sulla natura umana e la consapevolezza delle azioni che deve muovere ogni essere umano.
 
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