Sarà un’edizione speciale, la 28^ del festival di teatro di figura Incanti, perché sarà onLive: in parte dal vivo a Torino, e in parte in streaming.
In quest’epoca di pandemia ci si reinventa e si amplificano gli sforzi. Così è anche per Incanti: “Abbiamo provato ad immaginare il festival con il pubblico e con gli artisti – anticipa Alberto Jona, direttore artistico del festival – “E ci siamo chiesti: che senso può avere usare il web per un festival di teatro? Formare il pubblico e portarlo dietro le quinte”.
Ecco allora come il web dialogherà con gli spettacoli dal vivo: “Quest’anno il festival sarà quasi tutto italiano, almeno in questa sua prima parte – dall’8 al 15 ottobre. Abbiamo così chiesto alle compagnie estere che non possono venire da noi di mandarci dei contributi video”. Una serie di appuntamenti ‘dietro le quinte’, visibili su YouTube, inviteranno così il pubblico a scoprire come i diversi artisti ‘creano’ il proprio teatro di figura.
Ad aprire il festival la sera di giovedì 8 sarà “WaterPeace”, una creazione di teatro-danza e ombre ispirata alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che vedrà la partecipazione straordinaria di Moni Ovadia. Ideato e diretto da Dario La Ferla, apre il festival uno spettacolo che da subito fa emergere il tema del viaggio, indagato anche nei suoi aspetti più metaforici in questa edizione di Incanti. In “WaterPeace” una comunità viene turbata dall’arrivo, dall’acqua, di una persona straniera.
Mentre fin dalla mattina saranno online il video inviato da Ariel Daron “The empty stage”, un object-installation-theater-show per i tempi del coronavirus; e il trailer dello spettacolo “I Sisyphus” di Puppetslab, compagnia bulgara che sarebbe dovuta essere presente nel programma 2020.
Il 9 ottobre un altro spettacolo dal vivo con un grande maestro del teatro di figura italiano: Gigio Brunello, che insieme a Gyula Molnar, presenta “Beati i perseguitati a causa della giustizia perché di essi è il regno dei cieli”.
Brunello, grande narratore del contemporaneo, torna ad Incanti con uno spettacolo che aveva già presentato tanti anni fa: un dialogo tra Pinocchio e Gesù rinchiusi in prigione. Entrambi figli di falegname, i due protagonisti, qui interpretati dai burattini di Brunello, riflettono sul tema della libertà e della prigionia, e intorno a una delle più toccanti beatitudini del Vangelo, quella che rende omaggio ai perseguitati a causa della giustizia.
Il ‘dietro le quinte’ della giornata prevede invece la messa online di un mini documentario sullo spettacolo “Maze” di Unterwasser, una anticipazione dello spettacolo che andrà in scena la sera successiva.
Sabato 10 ottobre sarà l’unica occasione, in questa edizione, di assistere a due spettacoli: alle 20 la compagnia di casa, Controluce Teatro d’Ombre, proporrà “Studio per le venti giornate”.
Lo spettacolo è ispirato all’opera di Giorgio De Maria, ed è diretto dalla figlia Corallina De Maria. Un racconto distopico e profetico, ricco di spunti ancora attuali, profondamente inquietanti, che trova nel teatro d’ombra un perfetto accompagnamento visivo. “Si tratta di un romanzo di fortissimo impatto emotivo che racconta la Torino degli anni di piombo – anticipa Jona – Per un caso fortuito è stato ripubblicato dopo quarant’anni negli Stati Uniti e poi in Gran Bretagna con grande successo. E quindi anche da noi”.
In prima assoluta, Corallina De Maria mette dunque in scena il romanzo del padre attraverso le ombre.
A seguire, alle 21, la pluripremiata compagnia Unterwasser presenta “Maze”, live performance di ombre. Una riflessione sull’esistenza in soggettiva, attraverso gli occhi della sua protagonista: l’arrivo al mondo, la ricerca di senso, la partenza dal mondo.
Online come sempre dalla mattina, il contributo ‘dietro le quinte’ della giornata è firmato da Marta Cuscunà. “L’innovazione culturale de La semplicità ingannata”, un video realizzato da Alessandro Ruzzier che racconta da dove è nata l’idea per lo spettacolo che ha fatto conoscere il suo teatro di burattini, premio Last Seen 2012, spettacolo dell’anno di Klp.
Domenica 11 “una giornata dedicata al rapporto fra marionetta e cinema di animazione, cominciato circa vent’anni fa”, ripercorre Jona.
Alle 20,30 al Cinema Massimo una prima per l’Italia: “O Apóstolo” di Fernando Cortizo. Primo film in stop motion del regista, è un horror divertente e ricco di citazioni letterarie e cinematografiche, con la colonna sonora di Philip Glass e le voci di Geraldine Chaplin e Paul Naschy, icona scomparsa dell’horror spagnolo, qui nel suo ultimo ruolo.
Online domenica “2 much Trouble”, il dietro le quinte della compagnia polacca Double Trouble che avrebbe dovuto essere ospite nel 2020.
Si torna in teatro ma anche sul web, per una giornata ricca, lunedì 12.
La mattina un nuovo contributo di Marta Cuscunà sarà messo online: “Dietro le quinte di Sorry, boys”, un estratto dello spettacolo presentato ad Incanti nel 2017 che potrete vedere dietro le quinte.
Mentre alle ore 19 live sulla pagina Facebook di Incanti “Dialoghi con Sieni e Cuticchio”. Ricerca e tradizione, doppio e verità, danzatore e marionetta saranno i binomi da cui prenderemo le mosse per parlare con Virgilio Sieni e Mimmo Cuticchio sul loro lavoro “Nudità”.
Alle 21 il Teatro delle Apparizioni di Roma presenterà “Kafka e la bambola viaggiatrice”, spettacolo che nasce da una storia vera: l’incontro di Kafka con una bambina e il loro successivo rapporto epistolare.
A fine spettacolo ospiti, in dialogo con il pubblico a teatro, il Teatro delle Apparizioni e Jordi Sierra i Fabra, autore catalano del romanzo da cui è tratto lo spettacolo. Un’occasione per aprire – nonostante le difficoltà – il Focus sulla Spagna previsto in questa edizione di Incanti.
Il festival è infatti solito creare dei focus scegliendo un paese all’anno su cui concentrare l’attenzione. L’anno scorso era stata la volta della Francia, mentre quest’anno, con tutte le sue stranezze e complessità, è dedicato alla Spagna grazie al sostegno del Ministero della Cultura spagnolo. Data la situazione di incertezza legata alla mobilità internazionale, Incanti ha deciso di mantenere il focus sul teatro spagnolo programmando però più avanti, fra novembre e dicembre, nella stagione della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, le compagnie spagnole, con alcune prime nazionali.
Il Progetto Cantiere, che prosegue dal 2012 come spazio off per le giovani compagnie, sarà protagonista della giornata del 13 ottobre. “Da tre anni – racconta Jona – il progetto non è solo un momento di visibilità, ma è diventato anche un’occasione di formazione, perché i giovani artisti sono accompagnati da tutor nel loro percorso”.
Dieci compagnie selezionate saranno quindi viste all’opera esclusivamente dalla giuria. Mentre in serata, aperta al pubblico, saranno presentati i lavori delle tre compagnie selezionate nella scorsa edizione: “Saranno spettacoli non ancora del tutto conclusi, visto che anche loro hanno dovuto fermarsi per il lockdown – prosegue il direttore artistico – Ma abbiamo deciso di mostrare comunque al pubblico i loro percorsi in divenire”.
Il ‘dietro le quinte’ della giornata sarà invece dedicato alla compagnia sarda Is Mascareddas, grande amica del festival, con l’anticipazione dello spettacolo che andrà in scena la sera successiva ma anche per scoprire l’arte della costruttrice Donatella Pau e ascoltarne le storie.
Il 14 alle 19 in diretta Facebook Alberto Jona dialogherà con Marta Cuscunà. I temi? “Come il teatro di figura fa ricerca contemporanea, sperimentazione, anche in Italia e non solo all’estero”.
Arriviamo quindi al debutto assoluto, alle ore 21, del nuovo lavoro di Is Mascareddas, “Giosuè e Peppino e il segreto di Pantalone”. Giosuè e Peppino hanno deciso di trascorrere la loro vecchiaia in una pensione per burattini diretta da Pantalone, che insieme alla alla dottoressa Vanessa perseguono l’obiettivo di arricchirsi alle spalle dei poveri e anziani burattini.
La tradizionale arte di Is Mascareddas trova nuova forma affrontando un tema molto importante per il prosieguo dell’arte burattinesca: quel momento della vita che porta l’essere umano (e non solo) a guardare indietro nel tempo con un po’ di malinconia e fare i primi bilanci di una vita dedicata alla propria passione e al proprio lavoro.
Ultimo spettacolo di Tonino Murru, fondatore insieme a Donatella Pau della compagnia nel 1980: con un po’ di malinconia ma anche la sua solita ironia, Murru ci racconta che anche i burattini invecchiano, e insieme a loro invecchia il loro creatore e manovratore.
Dopo lo spettacolo, incontro in teatro con la compagnia.
L’ultima giornata di festival vedrà alle ore 19 un incontro live trasmesso su Facebook su “Ombra e letteratura”: come il teatro d’ombra può svelare, illuminare o avvolgere nel dubbio, come tocca le profondità dell’es sulle orme del romanzo di Giorgio De Maria “Le 20 giornate di Torino”. L’incontro vedrà riuniti Cora De Maria, Emilio Jona (padre di Alberto, e fra i protagonisti del romanzo) e Valter Malosti.
A seguire, alle 21, la replica dello spettacolo di Controluce.
Tra le iniziative, anche una piccola mostra su “Fiabe al telefono” di Gianni Rodari: “Tre giovani attori hanno costruito, inizialmente per una scuola materna, un percorso immersivo attraverso le fiabe di Rodari”, che verrà riproposto per festeggiare il centenario dalla nascita di Rodari ad ottobre.
Nonostante le difficoltà Incanti propone anche per questa edizione due workshop ma… a distanza, sul teatro di oggetti, più facilmente realizzabile online. Il primo è con Agnès Limbos, “The actor and the object during the Covid-19 time” e partirà il 6 ottobre per 5 giorni (costo: 100 euro – iscrizioni entro fine settembre). Il secondo con Ariel Doron, “The puppeteer and the virtual stage”, dal 12 settembre per quattro giorni (costo 100 euro per max 16 persone).
Infine, un’ultima novità di questa edizione onLive: “Gli spettacoli in teatro verranno poi messi in streaming per 48 ore nei giorni successivi, per chi non avesse avuto la possibilità di venire a teatro – conclude Jona – Una visione gratuita che sperimentiamo ma che è frutto di tanto lavoro. Per questo, chi vorrà, potrà donarci un piccolo contributo per sostenere il festival”.