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Dal Teatro delle Apparizioni alla Bottega degli Apocrifi: uno sguardo sul Fit 2009

FIT 2009

FIT 2009Torniamo volentieri a Lugano. Dopo Incontri Teatrali l’occasione è la 18^ edizione del Festival Internazionale di Teatro organizzata da Pan Teatro. C’è uno spaccato della scena internazionale e l’attenzione alle giovani compagnie ma anche al teatro ragazzi: un mix che in Italia ha pochi simili, e che invece qui, appena oltre confine, riesce.
“Abbiamo ripescato nel passato recente, ai classici del teatro contemporaneo, ma anche, e con rinnovato vigore, all’artificio e al futuro – spiegano Vania Luraschi e Paola Tripoli, direzione artistica al femminile di questo evento – Abbiamo scelto di mandare in scena grandi attori, quelli che hanno fatto la storia. Jango, il re dei clown, la scena contemporanea europea con Delbono e la Dante, in Ticino grazie alla ormai quinquennale collaborazione con l’Ufficio cultura di Chiasso”. Ma anche “il nuovo che avanza”, come lo definiscono allegramente. Il clima di apertura e condivisione di questo festival è frutto di una gestione che poggia sulla forza dei rapporti umani e su una rinnovata qualità delle relazioni fra artisti, pubblico e operatori.

Dai romani Santasangre ai pugliesi Fibre Parallele, che il loro spazio sulla scena italiana già lo hanno, ai giovanissimi Dancing Brick, passando per il Teatro delle Apparizioni, la Piccola Compagnia della Magnolia e la Compagnia del Tratto/Rosario Palazzolo: ecco alcuni nomi di questa edizione, vinta ex aequo da Compagnia del Tratto e Fibre Parallele.

Siamo stati ospiti del primo fine settimana del festival. Sabato 24 ottobre inizia la rassegna vera e propria con il concorso delle giovani compagnie. Iniziano i giovani del Teatro del Piccione, genovesi, che raccontano la loro versione di una fiaba celebre in “Rosaspina. Una bella addormentata”. Poi in rapida sequenza i romani del Teatro delle Apparizioni con le letture drammatizzate e l’improvvisazione teatrale di “Pop up”, teatro/perfomance che non manca di suggestione sia nell’elemento del reading che in quello dell’atto performativo, con gli spettatori che portano un libro da leggere. Ma solo uno è quello scelto per la serata.
Dopo la nuova produzione del Teatro Pan, “C’era due volte una nonna”, un work in progress non senza spunti di interesse, il pomeriggio riserva l’”Arturo nel regno dei porci” della Bottega degli Apocrifi, liberamente ispirato alle favole di H. C. Andersen. Tutto questo fra un’Emma Dante e un Pippo Delbono, fra uno Jango Edwards e un Marcel.lì Antunez Roca. Insomma i piccoli spettatori privilegiati, insieme agli operatori culturali che la direzione artistica sceglie, ritrovano un teatro che racconta, denuncia, colpisce, emoziona. Merito del Fit, non un’appendice del teatro italiano, ma il giusto ruolo di scouting e di promozione culturale pur con un budget piccolo. Le proposte e le richieste di portare qui un lavoro arrivano a centinaia, evidente testimonianza delle qualità che gli operatori culturali seri devono avere per farsi riconoscere come tali.

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