Fra il teatro classico del Festival Calatafimi Segesta anche una Medea trans

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Medea e la Luna (photo: Le Pera)

Anche in questa seconda edizione, il festival siciliano Calatafimi Segesta (TP) punta sulle rappresentazioni classiche, portando in scena da oggi al 29 agosto nel parco archeologico soprattutto le tragedie greche in vesti più o meno rivisitate.

Tra gli spettacoli in scena ci sarà Olà Medea!, un’ipotesi di trasformazione e adattamento scenico alla vita, con una Medea trans, diretto da Gianluca Bottoni.
Ad aprire la rassegna sarà invece questa sera
Medea e la luna, spettacolo prodotto dalla Compagnia Krypton che vede alla regia Giancarlo Cauteruccio: un omaggio alla Lunga notte di Medea di Corrado Alvaro, in cui Cauteruccio recupera la Magna Grecia calabrese attraverso immagini, suoni, atmosfere e lingua.

Un progetto in due parti è Addio alle armi dell’Accademia degli Artefatti. E se nella prima il rimando è a Nascita di una nazione, film girato nel 1915 da D. W. Griffith e poi ripreso da Mark Ravenhill ed ambientato durante la guerra civile americana, nella seconda il riferimento è all’Odissea. In entrambi il ritorno degli eroi dopo la guerra, chi nel paese occupato e chi in patria.
Si potrà vedere anche alle luci dell’alba il Prometeo incantato di Eschilo, tradotto e diretto da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni.
Sarà invece una partitura il Segesta Eneide che vedrà Moni Ovadia, Vincenzo Pirrotta e Raiz mischiare le proprie voci con quella degli strumenti musicali per riproporre un’Eneide errante che mira all’attualità, tra migranti in fuga e naufraghi clandestini.
E, ancora, Ione e Ciclope di Aurelio Gatti, La passione delle troiane di Salvatore Tramacere, Giulio Cesare o della congiura nell’adattamento di Maurizio Panici, Contro Catilina – attentato allo stato per la regia di Cinzia Maccagnano

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