Generazioni a confronto sulla scena moderna e contemporanea: da Eduardo a Chiara Guidi

Zaccaria
Zaccaria

“Come è la generazione delle foglie, così è anche quella degli uomini. Le foglie, alcune il vento ne versa a terra, altre il bosco in rigoglio ne genera, quando giunge la stagione della primavera: così una generazione di uomini nasce, un’altra s’estingue”.
(Omero, Iliade)

Ma è davvero così? Aveva ragione il vate cieco a dire che una generazione, una volta fatto il proprio corso, prende e si estingue senza lasciare traccia? Se lo sono domandati più di venti relatori intervenuti al convegno internazionale “Generazioni a confronto. Eredità, persistenze, tradizioni e tradimenti sulla scena moderna e contemporanea”, tenutosi a Pisa presso l’elegante cornice della Gipsoteca di Arte Antica nelle giornate del 26 e 27 aprile scorsi.

L’evento accademico – tappa finale di un “tour” iniziato due anni fa in Francia (all’Université Paris 8) e proseguito nell’ottobre 2016 a Torino – si è posto come fase conclusiva del progetto di ricerca italo-francese “Galileo 15” dal titolo «La famiglia» nel teatro italiano e francese: stili aggregativi, processi identitari e dinamiche di relazione.

Quattro le sessioni di lavoro – due mattutine e due pomeridiane –, ciascuna delle quali introdotta dalle prolusioni di autorevoli studiosi italiani e francesi di Storia moderna e contemporanea nonché di Storia dello spettacolo, al fine di fornire un valido quadro storico-teorico di riferimento e aprire alle riflessioni sulle relazioni tra generazioni d’artisti intese come rapporti costruttivi e conflittuali insieme, fatti di trasmissioni di pratiche e saperi, ma anche di “tradimenti” e ripensamenti politico-ideologici.

Una ricca kermesse di interventi dunque – moderati dalle docenti curatrici Anna Barsotti, Eva Marinai, Erica Magris e Giulia Filacanapa – che hanno saputo far dialogare tradizione e contemporaneità: dai casi delle famiglie Andreini e Costantini a Eduardo De Filippo e alla famiglia Rame; dai Gassman all’infanzia del teatro di Chiara Guidi; da Pulcinella a Matei Vişniec, passando per Gustavo Modena e la Duse. Il tutto arricchito da una particolare cura rivolta nei confronti delle più urgenti questioni di ordine teorico e antropologico del nostro teatro, come il chiarimento (non solo terminologico) dei concetti di “Nuovo Teatro” e “Avanguardia”, e uno studio di impronta cognitiva della dimensione attoriale, tra modelli di formazione e retaggi della tradizione.
Ospiti d’eccezione Paola Berselli e Stefano Pasquini del Teatro delle Ariette, protagonisti di un video documentario diretto dalla regista Livia Giunti di Santifanti.

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