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I Sacchi di Sabbia. Liriche dialettali fra Bibbia e fantascienza

Abram e Isac (photo: festivalcasteldeimondi.it)
Abram e Isac (photo: festivalcasteldeimondi.it)
Abram e Isac (photo: festivalcasteldeimondi.it)
Tre donne di nero vestite, il solo volto illuminato, sono sedute ai lati aperti di un tavolo rettangolare e muovono volumi di diversa misura e spessore impilandoli incessantemente. La prima impressione è quella di una catena della conoscenza agita da mani femminili in una dimensione che ricorda le Yeshivot, le scuole rabbiniche, dove tuttavia, è noto, le donne non hanno libero accesso. E forse, proprio questo movimento perpetuo del mettere ordine, gesto che invece è estremamente femminile, assume un valore ancora più impattante a mano a mano che se ne palesa la logica.

Secondo un ritmo che è del respiro e della attenzione, e, nella tensione di brevi pause, alcuni libri si aprono a raccontare la vicenda del sacrificio di Isacco. Le figurine di carta che emergono dal meccanismo pop up (ideato da Giulia Gallo) ricordano le silhouette ottocentesche. In realtà, nelle intenzioni dei pisani I Sacchi di Sabbia, esse sono immagini cartonate ispirate alle immagini di Saul Steinberg, elemento ispiratore per questo vero e proprio gioiellino che, non a caso, s’intitola “Abram e Isac. Sacra rappresentazione in cartoon”.

Lo spettacolo, originariamente presentato a Lucca per I Teatri del Sacro e riproposto al Festival Castel dei Mondi ad Andria, individua nella quattrocentesca “Rappresentazione di Abramo ed Isac” del fiorentino Feo Belcari (1440), cantore mediceo, la parte dettagliante di un ossimoro cui fa da controcanto il con(tro)-testo contemporaneo entro cui convivono “Il flauto magico” di Mozart, versi di animali e stratagemmi scenici impeccabili come l’uso di una luce retroilluminante che diventa lanterna nella stanza di Isacco e l’unica sagoma (il capro che sostituirà Isacco nella benevolenza dell’Altissimo) che arriva in scena non dall’interno di uno dei volumi ma dall’esterno. Ecco dunque innestarsi una dinamica alternanza fra metafisico e materico che è manifestazione di una dialettica fra ironico e tragico decisamente connotante per la compagnia diretta da Giovanni Guerrieri.

Una modalità che ritorna ancora più intensamente nel secondo atto, un progetto attualmente in divenire e di cui alla manifestazione andrese (partner di produzione) è stato presentato un piccolo frammento, “Il ritorno degli ultracorpi”. Il mondo in forma di tappeto viene ‘sbattuto’ da due addette alle pulizie che parlano una lingua incomprensibile. Sappiamo però che cosa dicono attraverso i sovratitoli proiettati sullo sfondo. E intuiamo che individui dai nomi extra-terrestri hanno fatto una fine misera.
Indizi ulteriori arrivano dal pensiero di alcuni filosofi. Pitagora riteneva che contenessero l’origine del male, Aristotele, da parte sua, riteneva che fossero un alimento molto salutare: sono i baccelli, noti anche come fave. Ecco dunque il plot: l’invasione della Terra da parte di semi che nel sonno si appropriano dell’anima degli umani.

Lo studio visto ad Andria presenta un divertente duetto fra una crisalide ancora in formazione, parlante napoletano e disperata per una sorta di bontà virale che sembra essersi impossessata dei suoi pensieri, ed una già formata parlante un qualche idioma dell’Est e per nulla insoddisfatta della sua nuova condizione. Il tema del doppio è certamente un argomento chiave di questo lavoro, che sarà riproposto leggermente arricchito nel secondo studio in programma a Contemporanei Scenari sabato 8 settembre e debutterà in versione definitiva a Pontedera, ma dai venti minuti visti al Festival Castel dei Mondi c’è da aspettarsi altro e di più, sicuramente un lavoro sulla spoliazione da quanto di oggettuale tiene l’uomo ancorato a questo mondo. Le due “liriche dialettali”, come alla compagnia piace definirle, hanno contribuito, in tal senso, ad una duplice ma comune riflessione sull’inspiegabile e sull’oltremondano.
 
Abram e Isac
Sacra rappresentazione in cartoon
liberamente tratto dalla Rappresentazione di Abramo ed Isac di Feo Belcari
scrittura: Giovanni Guerrieri
libri: Giulia Gallo
con: Arianna Benvenuti, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Giulia Solano
produzione: I Sacchi di Sabbia, Federgat con il sostegno della Regione Toscana

Il ritorno degli ultracorpi
scrittura: Giovanni Guerrieri
libri: Giulia Gallo
con: Gabriele Carli, Giulia Gallo, Enzo Illiano, Giulia Solano
tecnica: Federico Polacci

durata complessiva: 1h 15′ (compreso intervallo)
applausi del pubblico: 1′

Visto ad Andria, Auditorium P. Chicco, il 31 agosto 2012
Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi


 

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