Il giorno del mio compleanno. Luke Norris sbarca al Filodrammatici

So Here We Are (photo: Guglielmo Verrienti)
So Here We Are (photo: Guglielmo Verrienti)

Uno dei principali fili conduttori della programmazione del Teatro Filodrammatici di Milano è stato, da sempre, l’interesse per la nuova drammaturgia, accompagnato dall’ulteriore merito di essere messa in scena da una giovanissima generazione di attori.
Queste due preziose caratteristiche le abbiamo ritrovate condensate anche nella recente proposta de “Il giorno del mio compleanno” (So Here We Are), opera prima del ventottenne drammaturgo inglese Luke Norris, con in scena cinque giovani interpreti, dal sicuro avvenire.

Protagonisti della vicenda sono per l’appunto cinque amici per la pelle, quattro uomini e una donna, usciti da poco da una lunga adolescenza, giovani che in qualche modo faticano ad accettare la vera vita che si affaccia loro davanti. Quattro li conosciamo subito: l’imbranato e ingenuo Noce, il culturalmente fragile Pil, il tormentato e rampante Dany, il più equilibrato e responsabile Puh.
Sulla riva del mare della propria cittadina di provincia, sono in attesa della loro amica Cristina, per dare l’ultimo saluto all’amico Frankie, morto suicida nel giorno del suo compleanno.

Attraverso l’esternazione differente di quell’improvviso dolore che li ha colpiti a causa della scomparsa dell’amico, li conosceremo da vicino, comprendendo molte delle sfumature dei rispettivi caratteri.
Facendo i conti con la morte dell’amico, ma soprattutto con sé stessi, li vedremo finalmente diventare adulti – ancora immaturi forse, ma più adulti -, essi che si conoscono da quando erano bambini, e che adesso si trovano in qualche modo estranei uno con l’altro.
Non basta infatti giocare a calcio con qualcuno per sentirsi vicini e solidali; e non basta a Cristina esser stata legata anche sentimentalmente a chi ormai non c’è più per averne capito tutto il disagio: ognuno ha una piccola, grande colpa per quel suicidio, e non basta il diversificato dolore per farli sentire incolpevoli.

Improvvisamente, poi, nel gioco a ritroso della memoria, assisteremo alle ultime 24 ore di Frankie, ai suoi rapporti con gli amici, alle piccole discussioni tra loro, alle incomprensioni, e soprattutto alle richieste inascoltate di aiuto. Intuendo, dunque, nel contesto generale di una vita banale e piena di rimpianti, anche tutti gli impulsi emozionali che covavano dentro al protagonista, e che cozzavano inevitabilmente con le sue disillusioni.

Restituendoci il vuoto interiore per una vita senza domani, “Il giorno del mio compleanno” ci regala il ritratto, seppur parziale, di una generazione in perenne ricerca di un futuro diverso, di cui non si riesce ad afferrarne i contorni e le valenze positive.

La regia di Silvio Peroni, da tempo impegnato a mettere in scena autori emergenti, inediti e spesso poco conosciuti in Italia come Dennis Kelly, Mike Bartlett e Nyck Payne, è assolutamente scevra di effetti, preferendo lasciare spazio, in modo significante, alle semplici parole e alla forza degli attori, tra i quali ci piace ricordare Giovanni Arezzo nel ruolo stralunato di Pil e Luca Terracciano, che infonde convincente angoscia esistenziale alla vittima sacrificale dello spettacolo.

In scena al Piccolo Eliseo di Roma oggi e domani.

IL GIORNO DEL MIO COMPLEANNO
So here we are di Luke Norris
traduzione Enrico Luttmann
regia Silvio Peroni
con Giovanni Arezzo, Antonio Bandiera, Laurence Mazzoni, Federico Gariglio, Grazia Capraro, Luca Terracciano
scena Tommaso Ferraresi
aiuto regia Elizabeth McCreton
produzione Khora Teatro
in coproduzione con Compagnia Mauri Sturno
premio Bruntwood 2013 per Playwriting

durata: 1h 25′

Visto a Milano, Teatro Filodrammatici, l’11 novembre 2018

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