Massimiliano Speziani, premio Ubu nel ’97 come miglior attore non protagonista in “Petito Strenge”, non delude mai le aspettative. Ne “Il Tiglio, foto di famiglia senza madre” ci offre un’interpretazione intensa e molto emozionante di un padre, un po’ misero e meschino, che non sa come affrontare da solo l’incapacità mentale del figlio, e resta così sospeso in un limbo di contraddizioni che lo portano ad amare profondamente il ragazzo ma, nello stesso tempo, a provare moti di vero fastidio nei suoi confronti, incapace di affrontare la sua imprevedibilità.
Il Tiglio da cui prende il titolo lo spettacolo è la struttura a cui il figlio viene affidato: uno spazio bello, luminoso, con tanti alberi e una dottoressa pronta a rispondere a ogni domanda; un luogo che “certo sembra il paradiso” ma in cui il giovane si sente imprigionato.
Il lavoro, presentato a Milano prima di Natale, è senz’altro interessante, grazie anche al testo di Tommaso Urselli, drammaturgo e operatore sociale in strutture per portatori di handicap psicofisico, che quindi ben conosce il disagio di chi non sa come affrontare situazioni come queste, più mentali che fisiche, e debilitanti soprattutto per questo motivo.
Lo spettacolo è surreale, e questo ci piace, ma a brevi tratti un po’ descrittivo e lento, ed è un peccato, perché quando arriva al cuore lo fa in modo molto diretto e forte, commuovendo anche i più cinici. Qualche “spiegone” di troppo rovina la bella scrittura di Urselli, che andrebbe asciugata in una direzione meno didascalica.
Filippo Gessi è bravo, anche se un po’ monotòno, legato ad un modo di parlare e muoversi a tratti stereotipato, che in alcuni momenti stride con la profonda crudezza della situazione.
Forse inutile, invece, il ruolo della dottoressa, non tanto per l’attrice Teresa Timpano, comunque efficace, ma piuttosto per la sua collocazione drammaturgica.
La dottoressa viene infatti usata come specchio – testimone del rapporto tra padre e figlio -, ma a volte sembra messa lì per caso, e della sua presenza non si sente la necessità, poiché i dialoghi e la relazione tra i due si reggono perfettamente da soli. Vero è che evocare la figura dell’operatore sociale è importante in una situazione di questo genere, ma la sua presenza fisica risulta alla fine ridondante.
Bella comunque l’energia degli attori, e la forza evocativa delle immagini; funzionali i pochi oggetti in scena e l’essenzialità di tutto l’impianto registico. Uno spettacolo che si inserisce nel filone del teatro sociale, ma che non ha niente degli stereotipi del teatro sociale, e per questo andrebbe visto, oltre che, naturalmente, per la magnifica interpretazione di Massimiliano Speziani.
Il Tiglio, ritratto di famiglia senza madre
testo: Tommaso Urselli
con: Massimiliano Speziani, Filippo Gessi e Teresa Timpano
durata: 1h 10′
applausi del pubblico: 2′ 30′
Visto a Milano, Spazio Tertulliano, il 20 dicembre 2011