In libreria il vademecum edito da Altreconomia dell’Italia festivaliera, con 14 percorsi tematici, dal teatro all’ecologia, dalla musica alla spiritualità
«Scavi in Libia o in Iraq, e trovi petrolio. Scavi in Italia, e trovi tombe antiche, anfore, sculture e monili». Giuseppe Billanovich, filologo e docente di letteratura italiana a Friburgo e alla Cattolica di Milano, aveva le idee chiare sulla ricchezza culturale del Belpaese.
Che arte e cultura siano il nostro petrolio, è ben chiaro anche a Giulia Alonzo e Oliviero Ponte Di Pino. Che nel libro “In giro per festival. Guida nomade agli eventi culturali” (Altreconomia 2022) esplorano la galassia dei “festival di pensiero, letteratura, musica, teatro, cinema e arte in Italia”.
Il libro, realizzato in collaborazione con “TrovaFestival – La cultura in movimento” e con il sito ateatro.it, è una mappatura dei festival “imperdibili” lungo la nostra Penisola. Ma è anche un modo per esplorare la geografia fisica, storica e umana lungo itinerari culturali d’ogni risma.
Gli autori, al loro secondo lavoro a quattro mani, sono noti per l’attenzione al mondo del teatro, della danza e delle arti performative. Qui il loro sguardo abbraccia nuove direzioni. Questa guida «per chi ama pensieri e parole, suoni e visioni, paesaggi artistici e umani, incontri con la bellezza e con l’altro» ne è un esempio. Teatro, dunque, ma anche cinema, letteratura, musica, giornalismo e fotografia, marionette e filosofia. C’è Sanremo, con la sua veste nazionalpopolare e con il risvolto più intimo del premio Tenco. C’è La luna e i Calanchi, nel borgo di Aliano caro a Carlo Levi. C’è Mirabilia nelle Langhe, con giocolieri e mangiafuoco. C’è il Festival della Comunicazione, tra le casette colorate di Camogli. E c’è spazio per i fumetti, con il Lucca Comics & Games.
Cento città della cultura attraverso spettacoli ed eventi: da Roma capitale, con i suoi 50 appuntamenti, a Milano, che domina con 70. E c’è anche la Stazione di Topolò: Topolove, nome disneyano, è «la città più piccola del mondo»; trenta abitanti al confine con la Slovenia, e un’installazione site-specific per culture, lingue e suoni provenienti da tutto il mondo.
Ci sono le mete amate dai teatrofili (Mittelfest, Esperidi, Kilowatt, Inequilibrio, Colline Torinesi, Santarcangelo, Primavera dei Teatri…) e quelle care ai melomani. Ci sono appuntamenti al femminile o in alta quota, spirituali o di fantascienza.
Nel vademecum, tematiche LGBTQ+, oppure legate alla bioetica. E ancora: opportunità per gli amanti di storia, per chi lotta per diritti umani, democrazia e legalità; oppure per smentire lo stereotipo che l’economia sia una scienza arida da addetti ai lavori.
Lo sapevate che in Italia ci sono festival dedicati alla disperazione o alla follia, alla morte o alle corrispondenze per lettera, ai nerd o ai vini che fanno buon sangue? A proposito di sangue: non manca un ventaglio per gli appassionati di giallo e noir, con eventi dal nome intrigante: Dora Nera, Giallo Garda, Torino Crime.
Festival che vai, bellezze che trovi. Alcune presentazioni sono degli idilli. Sentite questa, dedicata a Locus+Viva!: «Nel cuore della Terra dei Trulli, Locorotondo prende il nome dalla sua struttura urbanistica: una corona di case e chiese bianche, dalla forma geometrica, che circonda il centro storico, disegnando un cerchio perfetto sulla cima della collina. All’interno di questa cornice, uno dei borghi più belli d’Italia, con le stradine strette e immacolate che si aprono sui panorami della Valle d’Itria, le finestre rallegrate dal colore dei fiori, le chiese che segnano il passare degli stili architettonici e del tempo, i ristoranti dove è possibile gustare le delizie della tradizione locale».
Il jazzista Paolo Fresu, nella prefazione, evidenzia il concetto di «cultura in movimento che si muove sulle strade della poesia e del pathos, della ricerca e della indagine antropologica e sociale oltre che professionale e lavorativa». I numeri citati dagli autori confermano che con la cultura si mangia. Ma più al Nord e al Centro, che al Sud e nelle Isole. Niente di nuovo sotto il sole.
Non mancano, a cura di Altreconomia, indicazioni di posti per mangiare e dormire.
Ogni guida è necessariamente parziale: esserci è una conferma, non esserci lascia quel po’ di delusione. Noi riteniamo questo libro stimolante per i percorsi tematici segnalati e per la capacità di sintesi. “In giro per festival” è soprattutto un punto di partenza, perché il lettore si doti di bussola e navigatore, si appassioni ad un nuovo modo di concepire spostamenti e incontri, e costruisca nuovi, personalissimi, itinerari.
In giro per festival. Guida nomade agli eventi culturali
Giulia Alonzo e Oliviero Ponte Di Pino
Milano
Altreconomia
2022
pp. 208
euro 16.50