Inequilibrio 2011: il videoreportage

Inequilibrio 2011 (photo: Gipi)
Inequilibrio 2011 (photo: Gipi)
Inequilibrio 2011 (photo: Gipi)

L’equilibrio, il disequilibrio. E l’inequilibrio. Una condizione precaria certamente, come quella del nostro mondo oggi, ma talmente chiara – pur nel suo essere fuori da ogni vocabolario – da divenire tautologica tensione ad un risultato che è imperfetto e transeunte di per sé. Chissà come venne l’idea di chiamare così l’Armunia Festival Costa degli Etruschi nel lontano 1996. Ora Massimo Paganelli non abita più là, tutto è cambiato, ma Andrea Nanni, da settembre scorso alla direzione artistica di Armunia e del festival, è riuscito a dimostrare un postulato: Castello Pasquini a Castiglioncello era e resta uno dei centri (fuori dal centro) più importanti di produzione e fruizione scenica in Italia.

Se è vero che la storia di Castiglioncello e del castello, come luoghi di ospitalità di artisti e di produzioni culturali, imponeva all’associazione il rispetto di una tradizione colta e insieme popolare, è altrettanto vero che la nuova direzione è riuscita nel non agevole tentativo di portare la nave su una rotta in parte nuova, senza che questa novità apparisse distonica e violentemente contraria rispetto a quei valori di tradizione che il festival, pur nell’attenzione ai nuovi linguaggi, ha sempre avuto. Un progetto che si condensa intorno ad un’idea centrale, quasi kantiana, che riguarda, nell’ottica di Andrea Nanni, la civiltà e l’insieme di valori che una comunità deve saper esprimere.
Andiamo quindi a raccontare dell’edizione 2011, che ha visto, pur fra le mille ristrettezze, un numero importante di produzioni e spettacoli proposti ad un pubblico che è sembrato folto non meno degli altri anni, se non, in alcuni casi, di più.

I teatri coinvolti sono stati più degli anni passati: dalla capiente Tensostruttura (700 posti) alle sale del Castello Pasquini si sono aggiunti, tra gli altri luoghi (alcuni non convenzionali come il giardino di una casa privata per Virgilio Sieni e una palestra per la Cruciani), il Teatro “Ernesto Solvay” a Rosignano, con altri 600 posti, il Roma nella splendida cornice di Castagneto Carducci e altri ancora a Castellina Marittima, Guardistallo e Cecina.

La nostra testimonianza video di oggi racconta in particolare quanto accaduto nella seconda settimana di festival, con una raccolta di voci e contributi: davanti al nostro obiettivo sono finiti, tra gli altri, gli Omini, per il loro “Tappa”, Lisa Ferlazzo Natoli con lacasadargilla, per il suo “Jakob von Gunten”, Veronica Cruciani per “La palestra”, il Gruppo Nanou, che ha presentato l’Anticamera e poi l’integrale del progetto “Motel”, e ancora MK, con le “Quattro danze coloniali viste da vicino”.
E poi, a chiudere, prossimamente, si aggiungeranno le voci di Andrea Nanni, cordiale e onnipresente padrone di casa, e Antonio Audino, che ha portato il suo programma radiofonico su RadioTre “Pantagruel” in giro per i festival estivi, da Castiglioncello a Santarcangelo e Dro.

Anche Klp proseguirà nelle prossime settimane a raccontarvi i festival dell’estate, con interviste ai protagonisti e immagini dei luoghi simbolo del teatro italiano e non solo.
Dopo il Teatro Povero di Monticchiello, ancora atmosfere toscane per Castiglioncello, dove il nuovo ha raccolto l’eredità del vecchio e rilanciato la sfida sul fare spettacolo oggi, con un coraggio che occorre sia di tutto il teatro e del sistema culturale nazionale.

Cà Luogo d’Arte, Gruppo Nanou, MK, Veronica Cruciani, Omini, Lisa Ferlazzo Natoli

Antonio Audino

Andrea Nanni

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