Il Teatro Metastasio diretto da Massimiliano Civica propone l’alto livello della Jakop Ahlbom Company
La stagione teatrale 2022/23 del Metastasio di Prato, sotto la direzione di Massimiliano Civica, all’interno di un ricco ed eterogeneo cartellone ha regalato negli ultimi tempi preziosi gioielli d’oltreconfine. Tra questi abbiamo assistito, giovedì 2 marzo, a “Lebensraum”, del regista – nonché attore e acrobata – svedese Jakop Ahlbom.
Lebensraum significa “spazio vitale” e tale viene ad essere in un panorama teatrale, il nostro, spesso asfittico. Meno male che ogni tanto qualche boccata d’aria arriva e ci fa alzare un po’ la testa in superficie, in tutto questo stare in apnea.
“Lebensraum” è uno di quei lavori che viene a rivestire un ruolo importante di contatto, nel vero senso della parola, fra teatro e spettatore. Peccato che cose del genere non si vedano spesso, certamente anche per le molte difficoltà – e non solo di natura economica – che attraversano un panorama culturale sempre più martoriato.
La storia è semplice, quasi banale. Due uomini condividono un minuscolo ma grazioso appartamento. Per tale ragione sono costretti a trovare delle soluzioni – geniali – per aumentare gli spazi. Così un letto è anche un pianoforte, una libreria ha al suo interno un frigorifero e durante il pranzo o la colazione, tutto un sistema di fili che calano dall’alto permette ai due di usufruire di saliere, bottiglie e ben altro. Ma dal minuscolo spazio si può anche uscire e rientrare da inconsueti spiragli.
Ma la vita da soli, lo sappiamo, spesso non è piacevole e alla lunga provoca stress. Così, un bel giorno, i due decidono di costruirsi una bambola meccanica – che prova straordinaria questa attrice! – che li possa aiutare nei lavori domestici. Ben presto però la bambola comincia ad avere idee e opinioni proprie, e le reazioni dei due sono molto diverse.
Nascono da qui tutta una serie di gag e di numeri molto divertenti, che sorprendono anche per le capacità acrobatiche dei protagonisti, per giunta esibite in un così piccolo spazio.
“Lebensraum” “è teatro fisico con una punta di magia”, quel tipo di magia che ti riporta bambino, incredulo e sorpreso per gli eventi che accadono tutt’attorno. Una magia che scaturisce altresì dalla miscela felicissima di horror anni ’60 e commedia anni ’20. Chiaro e dichiarato il rimando all’universo di Buster Keaton e alla slapstick comedy, le comiche alla Stanlio e Ollio che ancora, a distanza di un secolo, continuano a farci ridere e sorprenderci. E come nel cinema muto degli inizi, anche qui c’è la musica dal vivo in sala, anzi per dir meglio in scena: sono i membri della Alamo Race Track, confusi con la tappezzeria o appollaiati in strane posture sulla mobilia o dietro una piccola finestra. Ma niente pianoforte. Suonano un bel rock, che stride con le atmosfere visive anni Venti, aggiungendo, in una prolifica distonia, più di qualcosa all’insieme.
Infine, non possiamo esimerci dal segnalare la bravura dei protagonisti, attenti nel far sì che ogni movimento e spostamento nello spazio non interrompa il ritmo, che talvolta si rivela scatenato. E basterebbe davvero pochissimo per mandare tutto all’aria. Che arte!
LEBENSRAUM
regia e concept Jakop Ahlbom
con Reinier Schimmel, Jakop Ahlbom/Yannick Greweldinger, Silke Hundertmark/Jagoda Bobrowska, Leonard Lucieer, Ralph Mulder/Empee Holwerda
musica Alamo Race Track
scenografia Douwe Hibma e Jakop Ahlbom
drammaturgia Judith Wendel
luci Yuri Schreuders
produzione e marketing Jakop Ahlbom Company
Visto a Prato, Teatro Fabbricone, il 2 marzo 2023