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Kilowatt Festival 2010. Si salvi chi fa (bene)

Kilowatt Festival 2010 (photo: kilowattfestival.it)
Kilowatt Festival 2010 (photo: kilowattfestival.it)

Alla consueta headline “L’energia della scena contemporanea” si aggiunge un vero e proprio slogan, “Si salvi chi fa”, che è già tutto un programma. L’ottava edizione di Kilowatt Festival (dal 22 al 31 luglio a Sansepolcro e Anghiari) si svolgerà in forma ridotta a causa dei ben noti tagli alla Cultura che hanno regalato un bel 25% di budget in meno all’evento (ma non solo a lui). Meno giornate, meno artisti, ma non per questo meno vitalità. A testimoniare l’apertura verso un teatro deciso pure dal pubblico, anche la dinamica non è cambiata: eletto come gruppo di Visionari, nel corso dell’anno, un manipolo di venti spettatori agguerriti (“nuovi, ingegnosi e partecipi”, come recitano le note), hanno visionato i 254 progetti presentati redigendo un cartellone di nove spettacoli.
Un gruppo di critici – giovani e “diversamente giovani” – è stato poi selezionato sotto il nome di Fiancheggiatori. Anche Klp avrà due “inviati” fiancheggiatori: oltre a chi scrive, ci sarà anche Renzo Francabandera, invitati a partecipare all’iniziativa, di cui vi daremo conto.

La direzione artistica di Luca Ricci – autore e regista della compagnia Capotrave – ha dunque deciso di non mancare l’appuntamento neanche in questo anno così difficile. Un bell’augurio si legge sul sito: “Si salvi questo Paese, ché soffre, adesso. Perché se “la crisi” non ne rafforzerà la parte migliore, sarà stata un’occasione perduta”. Condivido, come credo tutti. Una piccola grande rivoluzione di cui speriamo di poter far parte: che certe difficoltà nate da una cattiva politica servano come spunto per rinnovarsi, e che certi spunti servano per inquadrare ruoli che, in questo ambiente, dovrebbero collaborare in un clima di interattività: artisti, critici (o cronisti!), operatori, organizzatori e soprattutto pubblico.

La Selezione Visionari prevede tre spettacoli al giorno dal 23 al 25 luglio. “La metamorfosi_III mutazione”, che reinterpreta il celebre racconto di Kafka, è il titolo dello spettacolo del gruppo forlivese Città di Ebla, già ospite di Teatri di Vetro IV, così come “Love Car” di Macellerie Pasolini (Roma), performance ambientata in un’auto in cui si narra in modo molto originale la nascita e la fine di un amore. “Sul Confine”, dei bresciani Carrozzeria Orfeo, è un racconto incrociato in cui tre voci parlano della guerra. “Serate Bastarde” è invece il successo della compagnia milanese Dionisi, ensemble tutto al femminile che era stato ospite del Fringe Festival di Edimburgo 2009 e che ormai è ospite in numerosi festival. Stesso vale per la vicentina Francesca Foscarini, che al Palladium aveva presentato “Kalsh”, qui uno dei quattro contributi della danza, insieme a “: : D 2/2 monoscritture retiniche sull’oscenità dei denti” di Collettivo Cinetico/Francesca Pennini (Ferrara), “Who_Man” di Ariolfo / Varriale e le “Variazioni” di Massimo Zenga. Chiude il cerchio “Bios Unlimited”, performance del gruppo Office for a Human Theatre – OHT, progetto vincitore di Nuove Sensibilità 2008.
Non mancano, infine, le produzioni di Kilowatt: “Sembra ma non soffro” di quotidiana.com (Rimini), “Assolutamente solo (uno spettacolo di trasformismo)” di David Batignani (Firenze) e “Virus” della compagnia Capotrave.

Gli altri eventi ospitati dal festival saranno nell’ambito delle arti visive, della musica e della letteratura, con il progetto “INNESTI – mostre, incontri, azioni, idee a Kilowatt Festival”. Un panorama della musica underground contemporanea verrà offerto da Vincenzo Fasano, Sacri Cuori, Ardecore, Hugo Race. “Kilow’art – La scena elettro-grafica” è invece il titolo della mostra che raccoglie i disegni del nostro Renzo Francabandera, “frammenti rubati alla scena” che come sempre realizzerà anche durante gli spettacoli in rassegna. “Temporary gallery” ospita invece opere di Arianna Lerussi, Klaus Morgue, Alessandra Rinaudo, Marta Coletti e Giovanni Copelli, che formano un collettivo bolognese. Novità di quest’anno sarà la collaborazione con la casa editrice milanese Ubulibri, impegnata nell’organizzazione di un premio (consistente in 30 volumi Ubulibri) “a un giovane curatore under 35, cioè al direttore artistico di un festival o di un teatro, oppure al responsabile di una rassegna o di uno spazio non convenzionale, che si sia distinto per la qualità del proprio lavoro, per le idee messe in campo, per la forza della propria proposta artistica, per la capacità di accoglienza, nonché per la trasparenza a la correttezza professionale”.
Dopo aver cercato di essere esaustivi nel presentare quello che sarà Kilowatt 2010, saremo limpidi e radicali nel raccontare quello che è stato, con la speranza, l’impegno e la lucidità di chi c’è dentro fino al collo.

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