La cena dei lupi. Sei giovani attori in cerca di tournée

La cena dei lupi

La cena dei lupi

Nella storica via dei Cappellari di Roma, che diede i natali a Pietro Metastasio, a due passi da Campo dei Fiori, ha sede quel gioiellino che è il Piccolo Teatro Campo d’Arte, minuscola sala teatrale ricavata nella cantina all’angolo di un antico palazzo.
Entriamo in teatro pervasi dall’atmosfera ottocentesca che trasmette la via. La magia del centro storico di Roma fa il resto. In scena una giovanissima compagnia d’attori con un inedito testo di Carlo Oldani.

Il piatto forte de “La cena dei lupi” è lo stupro ai danni di una ragazza che si compirà in una stazione della metropolitana di Roma, da parte di un branco di giovanotti davanti al fidanzato inerme. Lo spettacolo si dipanerà scavando nei passati dei protagonisti e negli attimi precedenti la violenza.
Complice un testo ben scritto che tiene alta la tensione su un argomento di immediato impatto, ma su cui si rischia d’inciampare facilmente, la regia di Gianluca Ferrato riesce a gestire bene i movimenti degli attori (aiutati da semplici tavolini Ikea), e soprattutto confeziona bene la difficile scena dello stupro, nella quale i protagonisti esprimono tutto il disagio di una generazione sbandata che trova nell’eccesso e nella violenza facili vie di fuga.
Grazie al testo e alle interpretazioni lo spettacolo non subisce momenti di allentamento di tensione, ma vive di una luce continua. Interpretazioni forse un po’ acerbe ma sincere, credibili, che rendono lo stupro ancora più angosciante e difficile da digerire. Il pubblico potrebbe pensare di assistere ad una scena vera, ad un orrendo reality, complici anche alcune scene filmate proiettate su uno schermo in fondo alla claustrofobica scena.

Vale la pena di citarli ad uno ad uno, i bravi protagonisti: Enrica Nizi è Silvia, la preda del branco che, graziosa e sexy nell’abito rosso, riesce ad annullarsi e ad annullare ogni forma di femminilità dopo lo stupro. Camaelontica. Gabriele Colferai è Luca, il fidanzato che, inerme di fronte al branco, si spoglia di ogni dignità. E poi ci sono i quattro stupratori: Gabriele Ermigiotti e Piero Sarpa, nelle vesti di due meridionali spietati dal passato difficile, compiono un buon lavoro sui dialetti; ma soprattutto Matteo Fiocco e Mauro Conte, fratelli che scavando nei loro passati daranno vita a rimembranze di un incesto omosex.
La storia, attuale e non banale, è il valore aggiunto dello spettacolo, che si mescola al piatto forte dello stupro, grazie al candore dei volti dei due protagonisti e alle loro profonde differenze: deciso e incazzato Matteo Fiocco, dolcissimo e impaurito Mauro Conte. Il recitare di quest’ultimo è assolutamente sopra la media, e si merita l’appellativo di migliore in scena.
Sei ottimi attori che chiedono spazio nel panorama teatrale italiano per uno spettacolo che non dovrebbe esaurirsi con le repliche romane ma che merita di essere rappresentato anche fuori dalla capitale.

LA CENA DEI LUPI
di Carlo Oldani
regia: Gianluca Ferrato
con: Enrica Nizi, Gabriele Colferai, Matteo Fiocco, Mauro Conte, Gabriele Ermigiotti, Piero Sarpa
durata: 1h
applausi del pubblico: 2’ 27’’Visto a Roma, Piccolo Teatro Campo d’Arte, il 28 ottobre 2009

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