La fabbrica delle idee 2009. Tra carcere e manicomio per raccontare voci erranti

La fabbrica delle Idee

La fabbrica delle IdeeNona edizione per La fabbrica delle idee, festival teatrale ospitato nelle campagne di Racconigi (CN) che prende il via domani per proseguire fino al 3 luglio.
La rassegna, che vede il suo fulcro principale nel suggestivo parco dell’ex ospedale psichiatrico della cittadina, richiama nomi di primo piano del teatro contemporaneo, mantenendo anche nel 2009 uno sguardo molto vicino al teatro sociale.

Tra i nomi più famosi di questa edizione c’è senz’altro quello di Abbondanza/Bertoni, l’8 giugno in scena con “Un giorno felice”, o di Davide Enia, che il 4 e il 5 presenta la prima e la seconda parte de “I capitoli dell’infanzia”.
Ad aprire, invece, sarà domani l’associazione Mascateatrale in “Con il sudore della fronte”, spettacolo che affronta una vicenda accaduta anni fa a non molti chilometri da Racconigi. Il 16 luglio 2007 esplodeva infatti il Molino Cordero di Fossano, provocando la morte di cinque operai.

Tra gli altri ospiti la Compagnia laboratorio di Pontedera con “Amleto. Nella carne il silenzio” di Stefano Geraci per la regia di Roberto Bacci; il monologo sulla classe operaia del ‘900 di Giorgio Felicetti “Vita di Adriano. Memorie di un cecchettaro nella neve”; il Teatro delle Albe con “La canzone degli F.P e degli I.M.”; Teatro Sotterraneo con “La cosa 1”. E, ancora, Manifattura Scalza in “Gianna”, spettacolo liberamente ispirato a “La giornata di una sognatrice” di Copi per la regia di Lino Musella.
Ma anche il nuovo spettacolo dei padroni di casa di Progetto Cantoregi, “Delle terre infrante. Messina 1908 – L’aquila 2009”, di Vincenzo Gamna e Marco Pautasso per la regia di Koji Miyazaki: una tragedia del passato dietro un’immagine, che diventa specchio delle tragedie di oggi, da Massina a L’Aquila. In scena dal 28 al 30 giugno alla chiesa di Santa Croce di Racconigi.

E come ogni anno Progetto Cantoregi, a chiusura del festival (dall’1 al 3 luglio, prenotazione obbligatoria entro il 18 giugno), fa entrare gli spettatori dentro il carcere di Saluzzo per assistere allo spettacolo che i detenuti hanno elaborato nel corso dell’anno grazie al laboratorio teatrale di Grazia Isoardi. Un modo per cogliere “da dentro” una realtà sconosciuta: un’esperienza, potremmo azzardare, di livellamento umano.

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