Una mostra, al centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, che fino al 6 luglio ripropone il rapporto del Maggio Musicale Fiorentino con gli artisti e i pittori del ‘900 fin dalla sua prima edizione, nel 1933.
“Melotti ha realizzato la scultura scenica e i figurini di filo
di ferro, ottone e stoffa per Le chant du rossignol di Igor Stravinsky al Maggio Musicale Fiorentino del 1982. Si tratta dell’unica messinscena per il Teatro e per il Balletto del grande scultore, chiamato al Maggio Musicale da Evgheni Polyakov per una sua nuova coreografia del famoso balletto di Stravinsky. La grande scena scultorea sul palcoscenico del Teatro Comunale accolse agevolmente le mosse coreutiche in una distribuzione plastica di rara leggerezza visiva.
Paolini ha eseguito i bozzetti e i figurini per Teorema da Pier Paolo Pasolini nel 1999, con collage e segnature geometriche di grande rigore formale e compositivo. Chiamato da Davide Bombana per la sua nuova coregrafia dal testo di Pier Paolo Pasolini, Giulio Paolini affronta il balletto e il teatro cercando di evocare in peno ‘l’odore della rappresentazione’, il dialogo senza riserve o imbarazzo tra pubblico, ballerino e scena. Per condurci ad un ‘finale di partita’ ancora da affrontare“.
Durante la mostra, ad ingresso libero, sarà proiettato il video del Balletto Teorema da Pier Paolo Pasolini su coreografia di Davide Bombana, realizzato dai tecnici del Maggio Musicale Fiorentino.