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La morte e la fanciulla. L’intensità razionale di Abbondanza / Bertoni

La morte e la fanciulla (photo: abbondanzabertoni.it)

La morte e la fanciulla (photo: abbondanzabertoni.it)

Il lavoro della compagnia Abbondanza/Bertoni, inserito nella rassegna romana di danza Fuori Programma, si pone come coreografia di due pagine musicali celeberrime di Franz Schubert dallo stesso titolo, “Der tod und das mädchen”, solitamente tradotto con “La morte e la fanciulla”, ma dall’organico diverso: un lied per mezzosoprano e pianoforte e un famoso quartetto.

La drammaturgia costruisce uno spettacolo circolare nella struttura, aperto e chiuso dai due minuti del breve lied, ma incentrato principalmente sul quartetto.
Alla presenza di tre danzatrici in scena fanno contrasto inserti video sullo sfondo, prodotto dei trentini di Jump Cut.
L’illuminazione raffinatissima è opera di Andrea Gentili, fatta di mezzeluci oltremondane e inquietanti movimenti a vista dei motorizzati.

Le tre protagoniste, non sempre contemporaneamente in scena, danzano nude e istituiscono un rapporto che pare al massimo grado analitico con la partitura: i loro movimenti, se seguiti con costanza, costituiscono una vera e propria parafrasi ai brani. Non si tratta di didascalismo ma, potremmo dire, di letteratura di secondo livello, che si giova degli strumenti più diversi, i quali vanno dall’isolamento di un frammento di frase, all’associazione di un colore sonoro, al contrasto voluto con la partitura, alla frammentazione dell’organico nei corpi delle danzatrici, e persino all’ironica imitazione dello strumento.

“La morte e la fanciulla” è un lavoro che, seppur non innovativo, si rivela intensissimo, razionale (nel suo affrontare la partitura con metodo analitico), riconoscibile (sono evidenti, pur nella gravità del tema, alcuni moduli stilistici dalla cifra tipicamente ironica della compagnia) e senza momenti di “servizio”.

L’assurdo inaccettabile della morte aleggia sulla scena dalla prima all’ultima nota, ora comunicato attraverso strumenti propri dell’immaginario della tradizione (nebbie e bagliori d’Erebo, convulsioni, gesti di trascinamento, posizioni che citano un patetico commiato, metafore dell’assenza), ora ricordato con sorprendenti elisioni, brucianti come tagli (nel quarto tempo il video procede di pari passo con la coreografia in scena, ma di volta in volta una delle tre danzatrici scompare dallo schermo, quasi risucchiata). E tale irriducibile terrore finisce con l’immedesimarsi in quei corpi nudi a cui viene magistralmente negata ogni forma di sensualità o edonismo estetizzante, e a cui non si può accedere con la minima inclinazione voyeuristica, presentati come sono in una semioscurità che solo gradualmente si accende di luci più acute e ossessive, quando ormai l’attenzione è altrove.

Klp tornerà a breve a parlare della compagnia, di cui vedrà domani, nell’ambito della XXV edizione di Civitanova Danza, il debutto assoluto del nuovo spettacolo “Erectus”, secondo capitolo del progetto triennale volto a tradurre la musica in suono da vedere.

La morte e la fanciulla
regia e coreografia Michele Abbondanza E Antonella Bertoni
Con Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas, Claudia Rossi Valli
Musiche F. Schubert: La Morte E La Fanciulla
Titolo Originale Der Tod Und Das Mädchen
Ideazione Luci Andrea Gentili
Videojump Cut
Organizzazione Dalia Macii
Amministrazione E Ufficio Stampa Francesca Leonelli
Produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni
Con Il Sostegno Di Mibact Direzione Generale Per Lo Spettacolo Dal Vivo Provincia Autonoma Di Trento – Servizio Attivita’ Culturali Comune Di Rovereto – Assessorato Alla Cultura Fondazione Cassa Di Risparmio Di Trento E Rovereto
Ringraziamo Danio Manfredini, Tommaso Monza, Luca Fronza

durata: 50’
applausi del pubblico: 3’

Visto a Roma, Teatro Vascello, il 21 luglio 2018

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