La Nudità di Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni. Videointervista

Cuticchio e Sieni (photo: Filippo Manzini)
Cuticchio e Sieni (photo: Filippo Manzini)

In scena al Piccolo Teatro di Milano incontriamo i due celebri artisti, che da tempo stanno condividendo un percorso fra danza e tradizione dei pupi

Li incontriamo insieme, poco prima dello spettacolo. Noi siamo in platea, loro sul palco e ci troviamo a metà strada, sul bordo del proscenio, al confine tra chi fa e chi guarda.
Su questa linea, non troppo sottile, si sviluppa anche la performance, in un grande palco vuoto rivestito dal nero del tappeto di danza che “chiude il cerchio ” col quintato e il fondale.

I tre protagonisti arrivano dal fondo, il primo ad essere avvertito è il cardine attorno al quale tutto ruota. La marionetta, il pupo, privo degli abiti con i quali siamo soliti vederlo, annunciato nel buio dal rumore del movimento dei fili.
Dietro di lui Mimmo Cuticchio è una figura quasi scultorea, al servizio completo del suo personaggio, visibile e invisibile. Un universo unico ma scisso grazie alla nudità pervasiva del titolo che diventa poetica profonda. Il meccanismo è nudo, svelato nella sua essenza. Vediamo il manovratore ma la magia non ne è intaccata, semmai rafforzata da quel voyeurismo che ci ha sempre fatto chiedere cosa stesse facendo il marionettista, quali fili stesse tirando e quali invece abbandonando per permettere questa o quella situazione. Il pupo sembra quasi del tutto autonomo, assoluto nel suo agire inimitabile e profondo.

Mentre avanzano dal fondo verso la platea e le luci prendono potenza disegnandone la silhouette, appare chiaro e definito anche il terzo performer, l’ultimo ad attirare il nostro sguardo, prima confuso dal sollevarsi e riabbassarsi di arti umani impastati nel nero. Il danzatore cerca la relazione con il pupo, ne imprime i movimenti, subisce le evoluzioni meccaniche e fluide che la marionetta vuole donargli.
Due bambini che giocano ad imitarsi, avvinghiarsi, sovrapporsi, separarsi. L’abilità di Virgilio Sieni raggiunge punti di rara bellezza e armonia nel cercare un dialogo aperto e complice. I suoi occhi sono esclusivamente per il pupo, difficile dire chi comandi chi. Perfino Cuticchio, d’un tratto, sembra un terzo elemento autonomo mentre i fili spariscono e il metro d’altezza della marionetta vince sulla forte presenza scenica dei due umani.

Ma dove vive realmente l’uomo, nei movimenti ampi ed evocativi del danzatore oppure in quelli piccoli e precisi del marionettista? Forse abita nel corpo ligneo e sottile del pupo, sintesi perfetta di quel tutto che si cerca, si abbandona, si sfiora, come sosteneva Mejerchol’d.

E poi c’è il pubblico e il jazz. La presenza di chi guarda, seppur lontano e più in basso rispetto al palcoscenico, è determinante nell’andamento oscillatorio della performance, che è anche un ascolto profondo dello spettatore, dei suoi piccoli rumori (fisici ed emotivi) che il movimento degli interpreti amplifica in scena proprio come nel jazz di alto livello.

Vi lasciamo alla nostra videointervista.

Nudità
di e con Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni
luci Marco Cassini
allestimento Daniele Ferro
produzione Compagnia Virgilio Sieni, Associazione Figli d’arte Cuticchio
collaborazione alla produzione Fondazione RomaEuropa Festival
promosso da Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura
la Compagnia Virgilio Sieni e l’Associazione Figli d’Arte Cuticchio sono sostenute dal Ministero della Cultura

durata: 50’
applausi del pubblico: 5′

Visto a Milano, Piccolo Teatro Grassi, il 18 maggio 2022

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