
“Rabbia” è nato lo scorso novembre, al Teatro Valle Occupato, e ora sta crescendo. “Rabbia” non è solo un laboratorio di teatro, non è solo un laboratorio di scrittura, è un divenire di idee, d’incontri, collaborazioni, scambio. Un cantiere aperto a tutti quelli che credono nel teatro, nel fare teatro, per cui la rabbia diventa un contagio senza malattia, un atto violento che tenta di cucire o ricucire la distanza tra scrittori e attori, tra scrittori, attori e pubblico. Rabbia diventa una scrittura collettiva inclusiva che permette il confronto di idee, di stile, di contenuto, attraverso una convergenza di professionalità diverse che dialogano.
“Rabbia” è una raccolta di frammenti che diventano corpus, in divenire, in crescita. La stessa modalità di costruzione che, già in passato, Cristian Ceresoli aveva provato con “La merda”: appunti raccolti e subito mostrati, provati, gettati in pasto alla piazza che assiste.
Questa modalità si è voluta allargare, includendo altre scritture, cercando e trovando ulteriori spunti. Mentre Ceresoli costruisce una nuova scrittura, “Appunti per Rabbia”, emergono e si sviluppano anche scritture di altri. Un clima caos, come lo definisce lui stesso, che non è confusione, ma convergenza di spunti, intuizioni, ispirazioni, competenze. E Cristian diventa un direttore d’orchestra jazz, dove si esegue una struttura ordinata attraverso l’improvvisazione continua, dove si ha la possibilità di provare su un palco con attrici e attori, registi e tecnici, videomaker e fotografi, formando una squadra che mette insieme sia l’aspetto creativo, sia quello concreto della sostenibilità pratica ed economica.
In questo progetto Ceresoli è affiancato da Silvia Gallerano e Stefano Cenci, con la coordinazione di Luca Franco e Inti Nilam oltre agli occupanti e amici del Valle.
Dopo la tappa di febbraio (cui si riferisce la photogallery che vi proponiamo oggi) il prossimo appuntamento sarà il 19 maggio, perchè la rabbia non è solo un’irritazione rispetto al passato, ma uno sguardo che il Valle ha verso il futuro.

























