“Vorremmo che questo libro parlasse da sé. Ovvero che fosse un oggetto da tenere tra le mani, da sfogliare, un susseguirsi di immagini da guardare e di parole da leggere. Qualcosa di concreto, che resta e non ha bisogno di essere spiegato”.
Introducono così i tre curatori, Donatella Orecchia, Armando Petrini e Mariapaola Pierini, il volume La scena della contraddizione, edito in autunno da Titivillus e omaggio a Gigi Livio, studioso e docente di teatro per trent’anni per poi passare al cinema, che proprio nel 2008 ha concluso il suo percorso all’interno dell’università.
Il libro testimonia una delle stagioni più vivaci e artisticamente alte della scena italiana negli ultimi cinquant’anni, attraverso le parole dei protagonisti. Nel 1959, con l’esordio di Carlo Quartucci e Carmelo Bene, prende avvio una ricerca teatrale che, pur nelle differenze di percorso dei singoli artisti, trova ancora oggi la sua ragione d’essere più profonda nella poetica della “contraddizione”. Contraddire il teatro contemporaneo per contraddire il proprio tempo è stata da allora l’urgenza etica ed estetica che ha mosso questi teatranti: esprimere la contraddizione anche all’interno della propria opera è stata la cifra che li ha caratterizzati più fortemente e che, ancora oggi, segna il percorso di chi continua nella medesima direzione.
“Abbiamo pensato che Carmelo Bene, Leo De Berardinis, Perla Peragallo, Rino Sudano e Anna D’Offizi non potessero mancare, perché sono voci vive, presenti, ancora incredibilmente urgenti. Le loro parole si affiancano a quelle dei compagni di un tempo, Claudio Remondi, Carlo Quartucci, Carla Tatò e Riccardo Caporossi. Nella sezione del Presente parlano le loro immagini, a fianco di scritti inediti di chi continua il cammino e di artisti più giovani, Claudio Morganti e Anna Tamborrino”.
La scena della contraddizione. Omaggio a Gigi Livio
Orecchia D.; Petrini A.; Pierini M.
2008
108 pp., ill.
Editore Titivillus
€ 16
