E fu sera e fu mattina, un nuovo nebuloso giorno si è aperto sulle vicende de La Città del Teatro di Cascina, familiarmente chiamato Politeama.
Continuano le difficoltà a governare un luogo ormai storico per il territorio toscano, e che per la sua azione come Teatro di innovazione e delle Nuove Generazioni, non ultimo il suo essere luogo di residenze creative, in questi lunghi anni ha raccolto anche l’attenzione nazionale.
L’assemblea dei soci, che vede i rappresentanti del Comune di Cascina e della Provincia di Pisa, ha deliberato che si dovrà lanciare l’ennesimo bando di selezione pubblica per deciderne un nuovo consiglio di amministrazione. Nuovo? Già, perché sarebbe il terzo in un anno e mezzo circa. Motivato da cosa? Dalle recenti dimissioni del Presidente Nicola Rossi e di uno dei consiglieri, Francesca Ughi. L’azione di Rossi è determinata dalla richiesta delle dimissioni dell’attuale (e assai discusso) direttore artistico Andrea Buscemi, rifiutate dal Comune di Cascina, fatto che ha quindi spinto Rossi a lasciare l’incarico, seguito dalla Ughi.
Si è così deciso di azzerare tutto il consiglio, lasciando però in carica Buscemi perché, come ha spiegato il Sindaco del Comune di Cascina Susanna Ceccardi, “il suo è un incarico a contratto”. Una dichiarazione che ha sollevato molte perplessità, per non dire polemiche, dato che per un caso che sembra analogo, quello del precedente direttore artistico Donatella Diamanti, che aveva un regolare contratto per il suo secondo mandato rinnovato e in scadenza ad aprile 2018, si era invece deciso unilateralmente di farla decadere, visto che era da eleggere proprio un nuovo consiglio di amministrazione.
In quel caso, il fatto che ci fosse stato un cambio politico nel governo del Comune a seguito delle elezioni amministrative del giugno 2016 (Cascina da 30 anni di sinistra, divenuta nel corso degli anni centro-sinistra, fino all’attuale centro-destra) come avevamo già raccontato in primavera aveva fatto molto mormorare.
Raggiunta al telefono da Luca Doni di Cascina Notizie, la Diamanti, in viaggio verso Roma dove prosegue la sua carriera, oltre che di drammaturga di sceneggiatrice (al momento in particolare con la casa di produzione Cattleya, con la quale sta lavorando alla terza stagione di “Tutto può succedere” per Rai 1, dove prossimamente lanceranno anche un poliziesco con protagonista Claudio Amendola), dichiara: “È buffo come situazioni identiche siano considerate in maniera tanto differente. Anzi, neppure identiche, perché il mio era operativamente legato a un piano triennale che ne giustificava la durata”.
Apparentemente, insomma, due pesi e due misure che potrebbero costare caro alla Fondazione Sipario Toscana, dato che la Diamanti ha aperto un contenzioso legale a riguardo, e questi ultimi fatti potrebbero dare una luce nuova al suo andamento.
In attesa di lasciar decidere in merito, una domanda sorge comunque spontanea: che altro futuro ora (a)spetta alla Città del Teatro?