Dal Santarcangelo Festival si parte diretti al centro commerciale Le Befane di Rimini per un tour guidato nel regno del consumismo e della nuova socialità
“L’Âge d’or”, l’ultima creazione degli artisti svizzeri Igor Cardellini e Tomas Gonzalez, prodotto dal Théâtre Vidy di Losanna, è approdato alla 52^ edizione di Santarcangelo Festival, invitati dal neo-direttore polacco Tomasz Kireńczuck.
La performance fa parte di una trilogia site-specific su architettura, potere e capitalismo, che si sviluppa a partire da un format ben preciso: una guida turistica accompagna gli spettatori a visitare uno spazio d’uso quotidiano, per esempio un ufficio, una banca, un centro commerciale, come se si trattasse di una rinomata galleria museale. Il titolo dello spettacolo fa riferimento agli anni ’30, periodo in cui l’abbondanza sembrava alla portata di tutti e rimanda all’età aurea dell’antica mitologia classica, all’ideale di una prosperità infinita e senza tempo.
Per la realizzazione della versione italiana la compagnia ha scelto di trasformare in attrazione turistica “Le Befane”, un noto centro commerciale della città di Rimini, e su suggerimento del festival ha coinvolto l’attrice romana Emilia Verginelli per interpretare la figura del cicerone. E non si può non pensare all’ultima pubblicazione in Italia della scrittrice Annie Ernaux, “Guarda le luci, amore mio”, incentrato proprio su un luogo simbolo del nostro presente: l’ipermercato, uno spazio commerciale che è diventato rilevante (per qualcuno addirittura fondamentale!) anche nel definire i nostri rapporti con gli altri e quindi il nostro rapporto con la società.
All’arrivo con la navetta da Santarcangelo, gli spettatori vengono chiamati ad indossare un cappellino distintivo e le cuffie per ascoltare la guida. Il tour ha inizio. All’esterno dell’edificio si apprezza la maestosità di un’incantevole facciata di vetro. Il contesto marittimo riminese ha fortemente influenzato l’architettura dell’edificio, che ricorda un enorme transatlantico, mentre il logo raffigura una balena azzurra. Lo shopping center, progettato dallo studio inglese Design International, è stato inaugurato a novembre 2005, in presenza delle autorità locali, compreso il cardinale Silvestri: tutti concordavano sul fatto che costituiva una grande opportunità economica per la comunità locale, grazie alla creazione di un ingente numero di posti di lavoro. Dopo questo incipit a carattere storico, la guida turistica conduce il gruppo ad entrare attraverso un’ampia porta scorrevole. Una volta dentro, si sofferma sulle caratteristiche dell’edificio in maniera dettagliata per metterle in risalto: tutto è frutto di una scelta estetica e funzionale ponderata, volta all’ottimizzazione dell’esperienza da parte dei consumatori. La pianta interna imita lo spazio urbano, ricreando una sorta di città nella città. Parapetti, ascensori, scale mobili, vetrine sono tutti rigorosamente di vetro; l’utilizzo della trasparenza apre lo sguardo, rende tutto alla portata, come insegna il guru delle vendite al dettaglio Victor Groon: “Vedere è vendere”.
I negozi più attrattivi si trovano dislocati alle estremità opposte dell’edificio. La temperatura interna è deliziosa, tra 21 e 24 gradi, garantisce un’eterna primavera; mentre la presenza di un elegante lucernario a forma di cupola permette d’approfittare della luce per un’ora in più. Grazie a tutti questi elementi “Le Befane” si distingue come un luogo di ritrovo, di svago e consumo, alla portata di tutti. Davanti a una delle tante vetrine la guida c’invita ad osservare: come è allestita? Cosa la rende attrattiva? Come strega il cliente? In che modo viene teatralizzata la merce?
Il tour procede agilmente tra informazioni a carattere storico, citazioni, nozioni di sociologia. La guida mantiene alta l’attenzione del gruppo che rimane compatto per tutto il tempo, grazie alla freschezza con cui trasmette i contenuti. Non mancano racconti d’aneddoti e momenti più interattivi, che permettono ai turisti d’entrare in relazione con lo spirito del luogo in maniera partecipativa. Ad esempio, per apprezzare al meglio i pavimenti dell’edificio (lisci, chiari, sobri, con eleganti innesti in marmo) la guida invita i turisti a provarli direttamente, facendo delle scivolate per i corridoi. I momenti più significativi e divertenti della visita sono quelli in cui gli spettatori hanno la possibilità d’interagire con il luogo e di fare nuove esperienze. Citiamo a tal proposito il ballo collettivo all’interno di una catena d’abbigliamento, la caccia all’articolo più attraente tra gli scaffali del supermercato e l’immancabile foto ricordo col gruppo, a conclusione della visita.
Inaspettato e semplicemente esilarante l’atto di “resistenza” capeggiato dalla guida e che i turisti sposano con la dovuta serietà. Secondo alcuni studi le persone, quando camminano, preferiscono girare verso destra, compresi i mancini, a causa di una distorsione cognitiva; i centri commerciali vengono dunque progettati tenendo conto di quest’aspetto per agevolare gli spostamenti dei potenziali clienti. La guida, con molta non-chalance, coinvolge il gruppo in questa esperienza sovversiva: all’unisono si va tutti a sinistra!
In tutto questo, la gente che attraversa “Le Befane” manifesta una certa curiosità e stupore per le cose strane e inusitate che fanno i turisti: in molti sorridono divertiti, altri si fermano interdetti, cercando di capire che cosa stia accadendo. A volte si crea una sorta d’imbarazzo reciproco. Su indicazione della guida, i turisti analizzano le persone mentre camminano tra le vetrine: hanno un passo deciso o gironzolano? Camminano da soli, in coppia o in gruppo? Chi sono? Quanti anni hanno? Come sono vestiti? Che lavoro fanno? Ci assomigliano? Quanto hanno speso? Chi si trova lì percepisce d’essere osservato, sente i commenti della guida, così inevitabilmente osserva a sua volta i turisti che lo stanno guardando, oppure osserva sé stesso attraverso i loro occhi. I piani si fanno sempre più confusi: qual è il vero spettacolo? Chi sono gli attori, chi sono gli spettatori?
La visita prevede anche una tappa impegnativa all’interno del supermercato, il principale negozio trainante all’interno dello shopping centre che conta tre milioni di visite l’anno. Qui un addetto alla sicurezza richiama il gruppo perché non è consentito scattare foto nel supermercato.
Poco prima d’uscire, un’impiegata si lamenta con lo staff del festival per degli articoli non acquistati, lasciati alle casse automatiche. Forse l’impiegata non sa che il supermercato ha fatturato 17 miliardi nell’ultimo anno? O forse lo sa ed è arrabbiata proprio per questo, ripensando al suo stipendio…
La performance, estremamente divertente, mette gli spettatori al centro dell’azione meta-teatrale, riuscendo a far emergere uno sguardo critico e cupo sulla società d’oggi senza mai esternarlo esplicitamente. L’identità peculiare dell’edificio, emblema del denaro e del consumismo, affiora senza giudizio, lasciando allo spettatore il compito di fare la propria personale riflessione sul sistema sociale ed economico di cui fa parte.
L’Âge d’or
Ideazione e testo: Igor Cardellini, Tomas Gonzalez
Performer: Emilia Verginelli
Assistente alla regia: Pierre-Angelo Zavaglia
Sguardo esterno: Adina Secrétan
Regia tecnica: Sonya Trolliet
Amministrazione e produzione: Sarah Gumy
Produzione: Cardellini | Gonzalez, Théâtre de Vidy-Lausanne
In collaborazione con Kunstencentrum Vooruit – Gand, KANAL – Centre Pompidou – Bruxelles
Con il sostegno di Canton de Vaud, Ville de Lausanne, Loterie romande, Pro Helvetia – Fondation suisse pour la culture, Fondation Nestlé pour l’Art, Fondation Ernst Göhner, Fondation, Jan Michalski, Fonds culturel SSA, Fondation Casino Barrière Montreux, Corodis
Traduzione italiana a cura di Maria Stella Tataranni
In collaborazione con Le Befane Shopping Centre
Spettacolo sostenuto da Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia
durata: 1h 15’
applausi del pubblico: 2’
Visto a Rimini, centro commerciale Le Befane, il 14 luglio 2022