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L’archivio della violenza di Arkadi Zaides

Archive di Arkadi Zaides (photo: Christophe Raynaud de Lage)

Archive di Arkadi Zaides (photo: Christophe Raynaud de Lage)
Archive di Arkadi Zaides (photo: Christophe Raynaud de Lage)

Può un corpo vivo, presente davanti ai nostri occhi, portarci più lontano e più a fondo delle immagini da cui il corpo stesso prende vita?

Arkadi Zaides entra sulla scena del Terni Festival e si presenta come coreografo, ma è come si trattasse di un incontro con un testimone, o con un esperto. Un inviato sul campo tornato a raccontarci attraverso il suo corpo quel che ha visto ed esperito.

L’archivio in questione è quello formato, dal 2007 in poi, con i filmati girati dai volontari palestinesi del progetto “Camera del B’Tselem”: innumerevoli testimonianze dell’abuso di potere che in modo innegabile vede protagonisti i coloni israeliani.

Arkadi Zaides è un autore israeliano che da alcuni anni ha attivato anche a Tel Aviv una piattaforma di scambio legata alla coreografia contemporanea (Moves without Borders) nella convinzione, a leggere dal suo sito, che il ruolo dell’arte sia di innescare incontri tra “diversi”, suscitando nuove visioni e possibili traiettorie etico-sociali.

“Archive” ha una messa in scena dichiaratamente didascalica, con i materiali video proiettati sul fondale alla destra, mentre i crediti e una breve descrizione di quello che stiamo vedendo è proiettato sulla sinistra.
A volte si ha il dubbio che quanto indicato a sinistra non corrisponda “in realtà” a quanto si vede. Arkadi tiene in mano un telecomando. Guarda le immagini che passano. Ne altera la velocità. Ritorna sulle stesse azioni. Poi inizia a farsi carico di riportare in scena le figure più dense di significato, congelando la proiezione e traslando sul suo corpo la forza plastica del connazionale che ha scelto come riferimento. E lo fa con disciplina, con attenzione, con un’esplicita volontà mimetica. L’urgenza della denuncia passa attraverso il rigore e la scientificità della proposta. Arkadi ci mette, con una certa ostentata freddezza, davanti ai fatti.

La presa di distanza dall’operato degli israeliani passa paradossalmente attraverso un raddoppiamento mimetico degli stessi gesti, delle stesse pose, ma, una volta in scena, svuotate di senso poiché decontestualizzate, isolate in tutta la loro forza plastica di violenta energia allo stato di dormienza.

Da qui nasce forse un ulteriore conflitto, interno alla struttura compositiva del lavoro, tra immagini e corpo. Quanto può un corpo dirci e darci, in questo caso, più di quel che possiamo vedere e sentire dai documenti d’archivio?

Il clima da stato di allerta in fase di conflitto diventa progressivamente concitato e trova il suo climax quando le immagini spariscono, le voci dei coloni si mescolano, si moltiplicano, fanno da coro alla partitura fisica di Arkadi, che combina quelle pose – prima immobili – in frasi fisiche appartenenti alla ferocia di un corpo colto nella gabbia del sociale, interiorizzando sulla sua pelle, a mo’ di espiazione, la lotta fratricida di cui siamo quotidiani spettatori.

ARCHIVE
Credits Materiali video: volontari del progetto Camera del B’Tselem – The Israeli Center for Human Rights in the Occupied Territories: Iman Sufan, Mu’az Sufan, Bilal Tamimi, Udai ‘Aqel, Awani D’ana, Bassam J’abri, Abu ‘Ayesha, Qassem Saleh, Mustafa Elkam, Raed Abu Ermeileh, Abd al-Karim J’abri, Issa ‘Amro, Ahmad Jundiyeh, Nasser Harizat, Abu Sà ifan, Oren Yakobovich, Nayel Najar
Concept e coreografie: Arkadi Zaides
Consulenti video: Effie e Amir (Effi Weiss e Amir Borenstein)
Suono e drammaturgia vocale: Tom Tlalim
Consulenza artistica di: Katerina Bakatsaki
Assistente alla coreografia: Ofir Yudilevitch
Luci: Thalie Lurault
Operatore luci: Yoav Barel
Direttore tecnico: Pierre-Olivier Boulant
Produzione: Yael Bechor
Distribuzione: Key Performance – Julia Asperska & Koen Vanhove
Un ringraziamento speciale a: Myriam Van Imschoot
Prodotto da: Arkadi Zaides
Co-prodotto da: Festival D’Avignon (FR), CDC Toulouse (FR), Theatre National De Chaillot (FR), CNDC Angers (FR)
Residenze: CDC Toulouse (FR), CNDC Angers (FR), STUK Leuven (BE), Theatre National De Chaillot (FR), WP Zimmer (BE)
Distribuzione internazionale: Key Performance

durata: 70′
applausi del pubblico: 2’

Visto a Terni, Teatro Secci, il 22 settembre 2015

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