Lazarus. Valter Malosti e Manuel Agnelli per l’opera rock di David Bowie e Enda Walsh

Manuel Agnelli in Lazarus (ph: Fabio Lovino)
Manuel Agnelli in Lazarus (ph: Fabio Lovino)

In scena anche la cantautrice Casadilego e la coreografa Michela Lucenti. Dopo il debutto a Cesena, le altre tappe della tournée

A distanza di otto anni dal suo debutto assoluto, avvenuto a New York il 7 dicembre del 2015, siamo stati a Cesena per la prima nazionale della riproposizione italiana di “Lazarus”, il musical ideato e scritto da David Bowie a quattro mani con il drammaturgo irlandese Enda Walsh, che un mese prima della sua morte, senza forse volerlo, rappresentò una sorta di profondo omaggio, sincero e visionario, alla sua arte.

A far da protagonista, in questo vero e proprio fantasmagorico azzardo, Manuel Agnelli, lo storico frontman degli Afterhours, che si misura con grande disinvoltura e rispetto nella parte di Thomas Jerome Newton, in origine interpretato da Michael C. Hall, famoso per aver vestito il ruolo in televisione del serial killer Dexter nell’omonima serie.

Un progetto nel complesso anomalo quello dell’ERT, che lo produce meritoriamente insieme allo Stabile di Torino, al Teatro di Napoli, al Teatro di Roma e al Lac – Lugano Arte e Cultura, e che spinge il nostro teatro contemporaneo verso orizzonti generalmente poco esplorati.

Il musical, con la regia di Valter Malosti, si ispira al romanzo di Walter Tevis “L’uomo che cadde sulla Terra”, e parte dieci anni dopo le vicende narrate nell’opera letteraria, da cui fu tratto il famoso film di Nicolas Roeg con protagonista lo stesso Bowie, al quale non fu concesso di comporne le musiche e che uscì nelle sale con brani di Stomu Yamashta e John Phillips.
La versione italiana è stata supervisionata, come nell’originale, sempre dal drammaturgo irlandese Enda Walsh. Il lavoro assume una particolare importanza perché, come detto, è uno degli ultimi lavori di Bowie prima della sua scomparsa, avvenuta il 10 gennaio del 2016.

“Lazarus” utilizza diciassette brani tratti dal repertorio di Bowie, da “Heroes” a “Life on Mars?” fino a “Changes”, con quattro brani che l’artista scrisse appositamente per lo spettacolo, tra cui il capolavoro che dà il titolo all’opera.
Il musical è una specie di sequel del romanzo di Tevis, ed è imperniato sempre sul personaggio alieno di Thomas Jerome Newton, venuto sulla Terra nel tentativo di salvare la sua famiglia dalle terribili calamità che hanno reso impossibile la sua vita nel pianeta d’origine. Ma Newton rimane intrappolato per sempre sul nostro pianeta, diventando così preda di alcool e droga.

Ambientato nell’appartamento del protagonista nell’East Village, a New York, assistiamo in scena ai suoi deliri, che si materializzano con l’utilizzo di diversi schermi ad enfatizzare le sue ossessioni, connaturandole con le storture di un mondo che lo rendono doppiamente alieno.
Intorno a lui, nel mondo (forse) reale, si muovono tre nuovi personaggi, che esprimono le proprie sensazioni con il canto: Elly, la coreografa e danzatrice Michela Lucenti – che qui veniamo a scoprire anche come cantante dalla grande e potente espressività – è una donna che, innamorata di Thomas Jerome Newton, tenta in ogni modo di assumere le sembianze di Mary Lou, l’amata perduta; c’è poi la misteriosa e fanciullescamente eterea “Girl” (Casadilego, cantautrice vincitrice della XIV edizione di X-Factor) che diventerà Marley e lo aiuterà a costruire pazientemente un razzo per uscire dall’impasse in cui è caduto; infine un “assassino di massa” (Dario Battaglia) chiamato Valentine.

Alla fine dello spettacolo Thomas Newton cercherà, con il suo razzo, di fuggire da questo mondo per ritornare al suo vecchio pianeta, metafora forse della morte che tutto acqueta: ’cause we’re free now / and that is a fact / Yes we’re free now / and that is that…”: “Perché siamo liberi adesso / e questo è un fatto / Sì siamo liberi / ed è proprio così” cantano insieme alla fine Thomas e Marley.
In fin dei conti il nostro protagonista è un po’ come Lazzaro, che vive continuamente tra morte e vita, fra vita e morte.

Malosti cerca in ogni modo, soprattutto con le immagini ma anche con un coro di tre teenager e una figura che rimanda al protagonista (Isacco Venturini) di tradurre in scena un accavallarsi di visioni, che per quasi due ore si muovono verso diverse direzioni, un po’ come i mondi che si alternano nella mente del protagonista.
Ma alla fine a vincerla, nello spettacolo, è giustamente la musica, grazie a tutti gli interpreti a cominciare proprio da Manuel Agnelli, affiancato da sette musicisti tra i migliori della scena italiana: Laura Agnusdei, Jacopo Battaglia, Ramon Moro, Amedeo Perri, Giacomo “ROST” Rossetti, Stefano Pilia e Paolo Spaccamonti che, attraverso degli arrangiamenti personali, rendono un omaggio sentito e pieno di una energia vitale, capace di riversarsi sul pubblico, all’indimenticabile e indimenticato Duca Bianco che ci guarda alla fine sornione dallo schermo.

In scena al Teatro Storchi di Modena fino a domenica 2 aprile per poi proseguire una lunga tournée che toccherà Rimini, Roma, Bologna, Napoli, Lugano, Milano, Ferrara e Torino.

LAZARUS
di DAVID BOWIE e ENDA WALSH
ispirato a The Man Who Fell to Earth (L’uomo che cadde sulla terra) di Walter Tevis
versione italiana Valter Malosti
uno spettacolo di VALTER MALOSTI
con MANUEL AGNELLI, CASADILEGO, MICHELA LUCENTI, DARIO BATTAGLIA
e (in o.a.) Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Camilla Nigro, Isacco Venturini

la band (in o.a.)
Laura Agnusdei sax tenore e sax baritono, Jacopo Battaglia batteria, Ramon Moro tromba e flicorno,
Amedeo Perri tastiere e synth, Giacomo “ROST” Rossetti basso,
Stefano Pilia chitarra, Paolo Spaccamonti chitarra

progetto sonoro GUP Alcaro
scene Nicolas Bovey
costumi Gianluca Sbicca
luci Cesare Accetta
video Luca Brinchi e Daniele Spanò
cura del movimento Marco Angelilli
coreografie Michela Lucenti
cori e pratiche della voce Bruno De Franceschi
maestro collaboratore Andrea Cauduro
assistenti alla regia Jacopo Squizzato, Letizia Bosi

direttore tecnico Massimo Gianaroli
direttore di scena Lorenzo Martinelli / Stefano Orsini
macchinista Riccardo Betti
fonici Angelo Longo, Nicola Sannino, Giacomo Venturi
datore luci Umberto Camponeschi
sarta Eleonora Terzi
trucco e parrucco Nicole Tomaini
foto di scena Fabio Lovino

produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale,
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale,
Teatro di Roma – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura

per le repliche di Cesena in collaborazione produttiva con Balletto Civile
per le repliche di Modena in collaborazione produttiva con Fondazione Teatro Comunale di Modena
un particolare ringraziamento a TPE – Teatro Piemonte Europa

in accordo con Robert Fox and Jones/Tintoretto Entertainment e New York Theatre Workshop per gentile concessione di Lazarus Musical Limited in accordo con Arcadia & Ricono Srl
Lazarus ha debuttato per la prima volta Off-Broadway al New York Theatre Workshop il 7 dicembre 2015

Interpreti / Personaggi
Manuel Agnelli – Newton
Casadilego – Ragazza, poi Marley
Michela Lucenti – Elly
Dario Battaglia – Valentine
Attilio Caffarena – Michael
Maurizio Camilli – Zach
Noemi Grasso
Maria Lombardo coro delle Teenager
Giulia Mazzarino
Camilla Nigro – Maemi / Donna giapponese
Isacco Venturini – Ben / Il doppio di Newton

Visto a Cesena, Teatro Bonci, il 25 marzo 2023
Prima nazionale

 

 

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