E’ questo il testo di “Leben”, lo spettacolo del Teatro delle Albe che intreccia quegli incubi grotteschi creati dal diavoletto sceso fra di noi, con il male che ci dilaga attorno. Un pretesto per aprire un focus su uno dei nodi che maggiormente involgariscono il comportamento umano di questa epoca che vorrebbe dirsi civilizzata. In “Leben” l’oggi è guardato attraverso l’immagine emblematica di una multinazionale che vende “ragazze in valigia”, paradosso drammaturgico che mira al traffico delle bianche e al turismo sessuale dilagante, e dunque alla mercificazione del corpo della donna.
Il testo viene riproposto ora, con una nuova introduzione dello scrittore Andrea Bajani, da Editoria & Spettacolo, casa editrice romana che lo aveva dato alle stampe, in occasione del debutto, sotto il primo titolo “Scherzo, satira, ironia e significato profondo”, poi mutato.
“Leben” procede alternando due bande temporali, due storie che inizialmente corrono parallele per poi finire inciampando l’una sull’altra, inchiodando alle proprie responsabilità, ai propri compromessi quotidiani, i lettori-spettatori, visti come azionisti della multinazionale.
Ne risulta uno sguardo “politttttttico” sul paesaggio dell’Occidente, dove la strampalata fantasia di Grabbe è accostata allo humour anarchico e ribelle della penna di Marco Martinelli. “Nel teatro in valigia di Martinelli – scrive Bajani nell’introduzione – non c’è nessun rifugio possibile, nessuna fuga, ma l’obbligo di guardare in faccia quell’universo profondo, carsico, in cui la regola salta in aria, non puntella più nulla, lascia smarriti, gli occhi spalancati dall’inquietudine”.
Martinelli Marco
€ 10,00
2009
88 pp., rilegato
Editoria & Spettacolo (collana Percorsi)
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