Les nuits barbares di Hervé Koubi, multietniche ed ammalianti

Les Nuits Barbares (ph. Pierangela Flisi)
Les Nuits Barbares (ph. Pierangela Flisi)

Ospite al Teatro delle Muse di Ancona, il coreografo e danzatore francese rappresenta il mélange culturale del bacino del Mediterraneo

Altro appuntamento affidato alla danza “grande” per la stagione del Teatro delle Muse di Ancona. Ospite questa volta la compagnia di Hervé Koubi con le sue “Notti Barbare”.
E’ proprio lui a presentarsi al pubblico prima dell’inizio dello spettacolo raccontandosi, volutamente in italiano: la nascita in Francia, e precisamente a Cannes, la scoperta a 25 anni di avere origini algerine, una madre mussulmana e un padre ebreo a dimostrazione che “è possibile vivere in pace”. E poi la necessità di ritrovare le sue radici nella vita quotidiana e in quella artistica, andando a scoprire che “condividiamo un’appartenenza più antica di quella delle nazioni di provenienza”.
Calano poi le luci sulle sue parole, che assumono un significato ancora più profondo nel giorno che ha preceduto l’invasione di uno stato sovrano, un evento quasi inattuale e per questo ancora più sconvolgente.

Luccichii popolano la scena, lucciole vaganti che si rivelano essere splendide maschere di cristalli Swarovski ornate di corna affilate. Sono i barbari, senza volto e per questo sconosciuti, diversi e per questo inquietanti. La loro è una danza di guerra, di contrapposizione che va poi ricomponendosi, diventando rituale di un qualche rito pagano, dopo che le maschere vengono deposte.
Le corna, divenute coltelli che – impugnati dai danzatori – minacciano con i loro suoni stridenti un compagno messo al centro del gruppo, lasciano il posto a dei lunghi bastoni che stralunano le braccia, che amplificano i gesti, che creano rimbalzi di suono quando incontrano il palcoscenico.

La musica è un mix di echi mediorientali, di suoni industriali ed elettronici, di percussioni, di canti gregoriani, il tutto amalgamato a Mozart, Wagner e Fauré, un composto di generi e culture che richiama all’unione, all’armonia, al superamento di quello che intendiamo “diverso” e quindi non accettabile e comprensibile.

Tredici i danzatori in scena, provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo – come ha raccontato Hervé Koubi nel suo intervento -, portatori di fisicità diverse anche se accomunati dallo stile delle “danze di strada”, da cui tutti provengono.

Uno spettacolo indubbiamente ammaliante grazie al mix vincente creato da una parte dall’energia virile profusa senza risparmio dai danzatori, dall’altra da un impianto scenico che trova la sua forza nei costumi, negli oggetti di scena evocativi e suggestivi e nel loro connubio con le masse create dai corpi.
In questo incantamento resta sullo sfondo una ricerca drammaturgica e del gesto più profonda e realmente emozionale, sospendendo le scene in un non risolto, in climax che non riescono veramente a trovare la loro possibilità, risolvendosi in una ripetizione meccanicistica di gesti e partiture di movimento.

Les nuits barbares, ou les premiers matins du monde
coreografia Hervé Koubi
assistente alla coreografia Fayçal Hamlat
musiche Wolfgang Amadeus Mozart, Gabriel Fauré, Richard Wagner e musiche tradizionali algerine
con i danzatori della Compagnie Hervé Koubi: Houssni Mijem, El Houssaini Zahid, Oualid Guennon, Mohammed Elhilali, Bendehiba Maamar, Tomi Cinej, Giacomo Buffoni, Badr Benr Guibi, Ismail Oubbajaddi, Blerim Jashari, Nadjib Meherhera, Vladimir Gruev
creazione musicale Maxime Bodson | arrangiamenti Guillaume Gabriel
luci Lionel Buzonie
costumi e accessori Guillaume Gabriel
con l’assistenza di Claudine G-Delattre | coltelli Esteban Cedres
maschere gioiello realizzate con il sostegno e con i migliori cristalli Swarovski – Swarovski Elements
co-produzione Cannes – Festival de Danse / Centre Chorégraphique National de La Rochelle – Poitou Charente – CieAccrorap / Centre Chorégraphique National de Creteil et du Val de Marne – Compagnie Käfig / Ballet de l’Opéra National du Rhin – Centre Chorégraphique National de Mulhouse / Théâtre de Vitré / Sémaphore – Scène conventionnée de Cébazat / La Papeterie d’Uzerche – Centre de Développement Chorégraphique en préfiguration / Centre Culturel Yves Furet – La Souterraine / Le Forum de Fréjus.
con il supporto di: Channel – Scène Nationale de Calais / Conservatoire de Calais / Domaine Départemental de l’étang des Aulnes – Département des Bouches du Rhône / Conservatoire de Musique et de Danse de Brive-la-Gaillarde / École Supérieure de Danse de Cannes – Rosella Hightower / CDEC – Studios actuels de la danse de Vallauris / Ville de Vallauris / MAC de Sallaumines / Hivernales d’Avignon – Centre de Développement Chorégraphique / Théâtre de Fossur-Mer / Théâtre la Colonne de Miramas / Pianock’tail de Bouguenais / Safran – Scène conventionnée d’Amiens / La Fabrique Mimont – Cannes

durata: 1h
applausi del pubblico: 3’ 40”

Visto ad Ancona, Teatro delle Muse, il 23 febbraio 2022

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