Da BabyGang festa di compleanno con un regalo speciale: Lo Scherzo

Lo scherzo
Lo scherzo
Lo scherzo – Baby Gang

Festa di compleanno a casa di Luca: neotrentenne, il festeggiato, circondato dagli amici di sempre e da qualche new entry; regali graditi e pacchi meno aspettati, tanta musica e pochi freni, vino quanto basta, o meglio, fin che ce n’è.
Eppure non si tratta di una circostanza spensierata: nessuno degli invitati è stato salvato dalla vita, e la festa diventa così un’anti-terapia di gruppo in cui scivolano dalle mani i problemi, una riunione sino all’alba in cui non si trattengono delusioni, sconfitte e presagi nefasti. Fino a che l’umana sopportazione arriva al colmo: a quel punto, le proprie e singole frustrazioni si riversano in liberatorie cattiverie verso gli altri.

Ricorda un film di Carlo Verdone del 1988, “Compagni di scuola”, ma è “Lo scherzo”, testo scritto e messo in scena dalla compagnia BabyGang. Lo scarto tra la pellicola e lo spettacolo diretto da Carolina De La Calle Casanova motiva il titolo: Luca ha infatti ingaggiato per il suo compleanno due attori che, fingendosi amici, interpreteranno il ruolo di “animatori della festa”. Per il resto, la psicanalitica (o forse psicotica) tipizzazione dipinta nel quadro “festa in casa fra trentenni” è la stessa, e ugualmente desolante, di quella tratteggiata dai dialoghi dei “Compagni di scuola” di Verdone.

C’è l’affascinante (non solo intellettualmente) ragazza di cui, guarda caso, proprio i due inseparabili amici maschi si sono innamorati: Sabrina è tanto emancipata quanto maliziosa, e tanto bella quanto impossibile, visto che è lesbica. C’è il migliore amico di Luca, già adolescente problematico, che ora ha un problema in più con la cocaina. C’è l’innamorata sognante, illusa e confusa dalle balle dello sposato che la mette sulla scrivania dove tiene anche le foto dei figli. E c’è Luca, così impegnato con il suo lavoro da aver lasciato ammuffire gli affetti, arrivando a trent’anni tanto esaurito quanto annoiato, a tal punto da doversi inventare due amici che arrivino a mettere un po’ di pepe alla sua festa.

L’esito sarà imprevedibile e irreversibilmente dannoso. Di materiale umano, sociale e individuale ce n’è; di scene tanto vivide da evocare note realtà, anche. E alcune di queste vengono originalmente risolte sul palco. Per esempio, il modo in cui una delle invitate si esibisce in una sintesi di slogan, mimando velocemente le occasioni in cui vengono pronunciati: frammenti presi da “cartoline dai trent’anni”: “…Saliamo sui tram, scendiamo dai tram, ci trasciniamo per mano la pasta scondita e la domenica alla tv. E non abbiamo ancora 40 anni. Vecchi dentro che vorrebbero essere bambini. Mi viene voglia di fare qualcosa di strano per vedere se qualcuno si accorge di me, o mi sorride”.

La scrittura è vera e lucida, e “Lo scherzo” potrebbe quasi diventare un documentario: è questo cuore da reportage ad animarlo e a farne un’idea interessante.
Oltre al punto di visto drammaturgico, però, lo spettacolo non è aiutato dalla recitazione non omogenea del gruppo: troppe e troppo diverse competenze formano il cast, e in alcuni casi l’interpretazione, che tenta di imitare il parlare quotidiano, finisce per caricarlo talmente tanto da farlo diventare stra-parlato. Si tratta di alcuni momenti di “ingenuità”, che rendono la recitazione a tratti meccanica. Questo va inevitabilmente a scapito della percezione d’insieme e rende stonata la crescita della tensione che invece, dal punto di vista della scrittura, sarebbe decisamente efficace.

Nota positiva, o meglio, note piacevoli, le musiche originali di Marcello Gori: diplomato in drammaturgia alla Paolo Grassi, dal 2007 è compositore di musica elettronica per spettacoli di danza, teatro e produzioni video, stabilmente con Sanpapié.
La compagnia Baby Gang è capofila di Pul-Compagnie in Residenza, che sul territorio italiano è l’unica residenza multipla; rappresenta cioè la convivenza artistica di tre compagnie (Babygang, Band à Part e Sanpapié), ed è un progetto vincitore del bando promosso da Fondazione Cariplo. Grazie a Pul, dal 2008, tre compagnie milanesi, tutte formate nell’ambito della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, hanno la possibilità di sperimentare la pratica della residenza teatrale negli spazi gestiti da Tieffe – Filodrammatici, tra i quali lo spazio Mil di Sesto San Giovanni, che è stato scelto come sede principale del collettivo.

Lo scorso 10 gennaio Pul ha presentato il programma “Non è un teatro per vecchi”: “Questo non è un teatro per chi crede alla propria età scritta sui documenti”, recita lo slogan dell’iniziativa, che proseguirà sino a fine marzo allo Spazio Mil. Dall’inizio delle sue attività, Pul ha portato in scena “Povera Gente”, il primo spettacolo della Compagnia del Teatro Popolare fondata da Paolo Rossi e BabyGang, ispirato a “El Nost Milan. La povera gente” di Carlo Bertolazzi; a febbraio “Come una piuma sul pelo dell’acqua”, spettacolo presentato da Sanpapié parallelamente alla seconda edizione di Tandem, serate in cui la compagnia ha invitato altri artisti e compagnie che lavorano sulla danza a presentare brevi estratti dei loro lavori, assaggi di work in progress nelle serate di replica del suo spettacolo. Dal 17 al 28 marzo chiuderà la compagnia Band à Part con “Glas”, una “suite intima” prodotta con il sostegno di Asti Teatro 32/progetto Best OFF, e interpretata tra gli altri dal carismatico Mohamed Ba. Prima, però, le proposte di Baby Gang, tra cui la messa in scena di “Falsi Corti – Piccoli progetti di drammaturgia alla prova”, prodotti dagli allievi del “Laboratorio di Drammaturgia Attiva Raccontami una bugia”.

LO SCHERZO
idea, elaborazione drammaturgica e testo: Sarah Chiarcos e Carolina De La Calle Casanova
regia: Carolina De La Calle Casanova
con: Elisa Amore, Federico Bonaconza, Elisa Bottiglieri, Paolo Livolsi, Marco Ripoldi, Valentina Scuderi e Marta Zoboli
musiche originali: Marcello Gori
durata: 1h 20’
applausi del pubblico: 1’ 53’’

Visto a Sesto San Giovanni (Milano), Spazio Mil, il 5 marzo 2011

0 replies on “Da BabyGang festa di compleanno con un regalo speciale: Lo Scherzo”