A un anno dalla morte di Luca Ronconi, Milano ha voluto ricordarlo con tre mostre diverse tra loro ma altrettanto importanti, in tre luoghi significativi sia per la città sia per il grande regista.
“Luca Ronconi, il laboratorio delle idee”, curata da Margherita Palli con Valentina Dellavia, ai Laboratori Ansaldo e al Museo Teatrale alla Scala, raccontano il lavoro di Ronconi per il teatro Alla Scala, che nel corso degli anni diede vita a ben 24 spettacoli.
La sezione “Luca Ronconi dietro le quinte”, che sarà visitabile ai Laboratori Ansaldo sino al 24 maggio, propone un suggestivo percorso su una passerella sospesa per ripercorrere i 24 allestimenti scaligeri creati dal 1974 al 2008, simboleggiati da 24 tavoli di lavoro con disegni, fotografie, documenti e oggetti di scena di ciascuno spettacolo.
I materiali esposti raccontano la collaborazione che il maestro ebbe con tutti i musicisti più significativi del nostro tempo, da Claudio Abbado, Riccardo Muti e Riccardo Chailly a direttori come Prêtre, Ozawa, Sinopoli, contribuendo in maniera determinante alla formazione dell’identità stessa del maggior teatro lirico d’Italia.
Vastissimo il repertorio, da Verdi e Rossini al Settecento di Jommelli e Rossi fino al contemporaneo Stockhausen. Senza dimenticare, nel 2004, la messa in scena de “L’Europa riconosciuta” di Salieri per la riapertura del teatro dopo i restauri.
Al termine del percorso uno spazio è dedicato a “Infinities”, lo spettacolo che Ronconi realizzò con il Piccolo Teatro negli spazi della Bovisa, sede storica dei laboratori scaligeri.
La mostra è anche un’occasione per visitare i laboratori dell’Ansaldo, la grande officina su cui si fonda l’unicità produttiva del Teatro alla Scala, oggi uno dei pochissimi in Italia in grado di creare tutte le parti di uno spettacolo.
Il percorso prosegue con una seconda mostra, al Museo Teatrale alla Scala in largo Ghiringhelli: “Luca Ronconi in scena”, un approfondimento sulle collaborazioni di Ronconi con scenografi come Luciano Damiani, Ezio Frigerio, Margherita Palli, Gae Aulenti (in contemporanea, alla Pinacoteca Agnelli di Torino, fino al 28 agosto è allestito un omaggio a Gae Aulenti che mostra a sua volta materiali degli spettacoli realizzati con Ronconi), e poi costumisti come Vera Marzot e Karl Lagerfeld. In esposizione abiti, bozzetti, figurini e oggetti di scena, mentre sugli schermi scorre il documentario realizzato da Rai Cultura.
A chiudere questo tributo a un anno dalla scomparsa, il nuovo spazio del Piccolo Teatro Rovello Due ospita una mostra multimediale dedicata al lavoro di Ronconi al Piccolo, dal titolo “Spazio, Tempo, Parola”, allestita per approfondire ancor di più “Infinities”, lo spettacolo del 2002 che, negli ex laboratori della Scala alla Bovisa, apriva il dialogo con il Politecnico su un tema centrale nella ricerca di Ronconi: la scienza come indagine e rappresentazione.
II diversi contributi multimediali – fotografie, frammenti di spettacoli, suoni, interviste – avviati direttamente dal visitatore, ricreano suggestioni e atmosfere del percorso creativo ronconiano. È un modo per rispettare il suo sogno “di infiniti percorsi che ciascuno spettatore ricompone nella propria memoria”.
L’esperienza è arricchita da immagini di tutti gli spettacoli che, dal 2000 al 2015, ricostruiscono l’esperienza di Ronconi al Piccolo, mentre a fotografie in bianco e nero è affidata la testimonianza del suo lavoro con gli allievi della Scuola di Teatro oggi a lui dedicata.