Lysistrata. Da Astràgali Teatro sesso e potere per riflettere sulle frontiere di guerra

Lysistrata
Lysistrata
Immagine: astragali.org

La residenza artistica ad Amman è appena terminata. Si è conclusa il 29 marzo con la partecipazione al XVI Amman International Theater Festival dello spettacolo “Lysistrata – primo studio sull’oscenità del potere”, ultima produzione di Astràgali Teatro per la regia di Fabio Tolledi, a cui prendono parte attori ed artisti giordani, italiani, francesi e ciprioti.

Cosa significa abitare quei luoghi in cui le frontiere diventano valichi insuperabili e derivano verso il fronte? E’ questa è la domanda che anima Roads and desires – theatre overpasses frontiers, il nuovo progetto internazionale di Astràgali sostenuto dal Programma Cultura 2007- 2013 dell’Unione Europea. Il progetto si inserisce infatti nell’ambito degli obiettivi di rilancio e promozione di una politica di cooperazione nell’area euro-mediterranea, attraverso politiche di vicinato. Astràgali, compagnia leccese nata nel 1981, da anni nutre questa prospettiva di dialogo ed incontro, cercando di attraversare concretamente i luoghi che hanno conosciuto e conoscono il conflitto, e avendo quindi lavorato in questi anni tra Mediterraneo e Medioriente (Grecia, Kosovo, Francia, Cipro, Albania, Turchia, Giordania e Siria).

Lo scopo del progetto Roads and desires è favorire la conoscenza reciproca, il riconoscimento, il rispetto delle culture come via per superare le frontiere e le separazioni. E a questo scopo sono state attivate una serie di collaborazioni tra artisti e operatori culturali italiani, palestinesi, giordani, greci, ciprioti, francesi, inglesi, favorendo la mobilità e la circolazione di produzioni e iniziative culturali.
“La libertà di movimento e di espressione tra artisti sotto occupazione è una sfida fondamentale per rompere un ciclo di violenza e di oppressione apparentemente senza fine – dichiarano Roberta Quarta e Manuela Mastria – E’ pertanto importante realizzare azioni artistiche tra Palestina, Giordania, Italia, coinvolgendo artisti, operatori culturali, società civile, giovani. Le frontiere sono luoghi di divisione e di conflitto, luoghi di uomini che si fronteggiano, che si sorvegliano. La frontiera deriva verso il fronte, nella costruzione di un’alterità nemica, che considera la differenza come distanza e pericolo. La deriva della frontiera verso il fronte può diventare drammaticamente evidente: muri, trincee, filo spinato, zone cuscinetto, barriere elettrificate, torri di controllo, blocchi stradali, posti di blocco sono cicatrici che sfigurano una terra e separano le persone, che producono un conflitto insormontabile, insuperabile”.

Sono nate così tre residenze internazionali (raccontate anche attraverso un blog) in cui si svolgono workshop, spettacoli, meeting, e gli artisti lavorano alla creazione di uno spettacolo comune: quella ad Amman, in Giordania, si è conclusa la settimana scorsa, seguita subito da quella (iniziata ieri) a Sebastiya, Nasfjibil e Ramallah, in Palestina, a cui partecipa anche il famoso attore e regista Mohammed Bakri, e che si concluderà il 9 aprile con lo spettacolo “Persae” nell’ambito del Manara Theatre Festival di Ramallah. E infine, tra giugno e luglio, quella di Lecce, dove verrà ripresentato “Lysistrata – primo studio sull’oscenità del potere”, frutto del lavoro svolto nelle residenze.
Astràgali Teatro ha scelto di utilizzare il registro comico per riaffermare l’inutilità della guerra e, di contro, l’importanza del desiderio come diritto naturale. Lysistrata rovescia, con una risata, la guerra mossa dagli uomini, ultima frontiera da varcare e vincere. In questo percorso che vuole indagare la congiunzione tra potere, oscenità e riso, il regista Fabio Tolledi sceglie di misurarsi con la commedia attraverso una riscrittura del testo di Aristofane operata insieme a Benedetta Zaccarello, giovane filosofa e ricercatrice del CNRF di Parigi. L’ateniese Lysistrata è, letteralmente, “colei che scioglie gli eserciti” convincendo tutte le donne ad occupare l’Acropoli ed indicendo il primo sciopero della storia: lo sciopero del sesso.
“La scelta di Lysistrata, per Astràgali, si inscrive nella possibilità di interrogarsi sull’orizzonte del pre-comico – spiega la compagnia – Femminile è, infatti, la matrice a cui viene attribuita la nascita del comico, in quell’origine lontana in cui tragedia e commedia erano ancora una nebulosa indistinta di feste rituali e danze. Lysistrata è una trama matrilineare, uterina, varco aperto sulla possibilità di praticare l’accoglimento dell’altro da sé, della molteplicità delle nostre esistenze. È, ancora, smascheramento dell’inutilità della violenza e della ragion militare, risata che tutto muta, che denuda il potere”.

Ecco quindi un’ulteriore possibilità di teatro multiculturale e multilinguistico (altre ne abbiamo già ospitate in queste pagine) che si pone contro le frontiere e le separazioni come principi di conflitto. Il tutto all’insegna di un teatro itinerante, possibilità di dialogo attraverso pratiche artistiche concrete.
A chiudere il progetto sarà una pubblicazione multilinguistica sulle attività svolte e un video che raccoglierà i momenti più significativi: strumenti di supporto alla conoscenza del lavoro nei territori coinvolti. Perché, come sempre con più urgenza si avverte, la tolleranza e la conoscenza reciproca sono valori che ancora vanno strenuamente difesi, anche attraverso l’arte.

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