Madama Bovary: un Flaubert subalpino per Lorena Senestro

Lorena Senestro
Lorena Senestro
Lorena Senestro è Madama Bovary

Pubblicato nel 1856, “Madame Bovary” è il quinto romanzo di Gustave Flaubert, ed è considerato uno dei primi esempi di romanzo realista.
La celebre Emma Bovary è la moglie infedele di un facoltoso ufficiale sanitario, di cui sfrutta il patrimonio dilapidandolo in futili capricci, coi quali si illude di dare un senso alla propria esistenza, da tempo soffocata dalla noia e dall’infelicità. Travolta dalle relazioni extraconiugali e dai debiti ormai insanabili, porrà fine alla sua vita con l’arsenico.

Lorena Senestro, incontrata lo scorso anno da Krapp a Napoli con “Leopardi Shock”, scrive e interpreta un lungo monologo in cui alle parti tratte dal romanzo di Flaubert sono affiancati versi di Guido Gozzano e pezzi della propria biografia.

La madame flaubertiana diviene ora, fin dal titolo dello spettacolo, una vera e propria madama torinese, la cui facile caduta nel dialetto piemontese aumenta il senso di un certo provincialismo, fatto di pettegolezzi, saggezza popolare e antiche tiritere.

A parlare è sempre Emma, la protagonista, che muove il racconto tra un presente allucinato e digressioni narrative che introducono la sua storia e man mano ne sottolineano i punti salienti.

La vita del villaggio francese in cui si trasferisce col marito Charles dopo il parto la opprime. Conosce Léon, un giovane studente di giurisprudenza, se ne innamora, ma lui parte, e lei maledice di essersi sposata e si accorge di quanto questo la renda infelice.
Frequenta la vita dei salotti dell’alta borghesia commentandone i partecipanti. E incontra Rodolphe, un ricco proprietario terriero col quale vorrebbe fuggire, ma che non lascerà tutto per lei.
Una sera all’opera rincontrerà Léon, con il quale comincerà una relazione. Intanto ha speso fino all’ultimo centesimo i soldi in suo possesso, e disperata chiede aiuto a Rodolphe e agli amici, che non avranno nulla da darle.

Pur trattandosi di un monologo, con la sua iperattività schizofrenica Emma riesce a farci intravedere un mondo fatto di voci, volti incuriositi e pettegoli, uomini e donne borghesi, panico e angoscia del vacuo.

Il ruolo di donna annoiata e vittima dei propri vizi è interpretato con leggerezza e ironia da Lorena Senestro, che sa farci ridere in modo intelligente. L’attrice sa muoversi abilmente tra costanti cambi di registro e intonazione, passaggi netti dalla lingua italiana al dialetto piemontese.
Importante è anche il lavoro fisico: la sua postura è sempre molto stabile e gli arti si muovono con una certa meccanicità, come si trattasse di una bambola di porcellana con le gambe attaccate a un carillon.

Belli i giochi di luce, che proiettano l’ombra del corpo della Senestro sulle pareti laterali, e azzeccate le suggestioni musicali di Eric Maestri – oltre al famoso brano di Yann Tiersen, “Comptine d’un autre été: l’après midi” – che scandiscono tempo ed atmosfere.

Lo spettacolo, diretto dal marito della Senestro Massimo Betti Merlin e da Marco Bianchini, è stato prodotto dal Teatro della Caduta – gustoso microspazio in Vanchiglia, fondato dall’attrice e dal marito nel 2003. Finalista per il Premio Scenario nel 2011, è stato anche ospite del cartellone dello Stabile di Torino nell’aprile 2012.

MADAMA BOVARY
scritto e interpretato da Lorena Senestro
liberamente ispirato a “Madame Bovary” di Gustave Flaubert
con brani tratti da Guido Gozzano e altri autori
musiche originali: Eric Maestri
disegno luci: Roberto Tarasco
costumi: Stefania Berrino
regia: Massimo Betti Merlin e Marco Bianchini
produzione: Teatro della Caduta con il sostegno della Regione Piemonte

Visto a Torino, Teatro della Caduta, il 6 dicembre 2013

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