“Siamo fatti della stessa materia di cui son fatti i sogni”… Capita di rado di assistere alla messa in scena di un capolavoro scespiriano rappresentato non da attori ma da fantocci, esseri che umani non sono, anche se tanto simili a noi. Ma ci pare proprio, parafrasando il Bardo, che “La Tempesta” di William Shakespeare sia perfetta per essere rappresentata in questo modo: “cadendoci a fagiolo”, per usare un termine assai vicino all’eroe principe dei burattini, il furbetto Fagiolino.
Del resto anche Giorgio Strehler, quando la mise in scena, immaginò che l’isola di Prospero fosse il teatro stesso, dove gli attori e i personaggi non sono altro che parvenze effimere, tanto simili ai fantocci.
Ed è appunto “La Tempesta” che il Teatro del Drago ha messo in scena nello spettacolo “Il magico cerchio di Prospero”, utilizzando come personaggi dei grandi pupazzi mossi a vista dagli attori.
Lo ha presentato al festival Arrivano dal mare, che si è tenuto per la 44^ volta a Ravenna dal 21 al 26 maggio, e ha festeggiato anche i quarant’anni di attività della compagnia.
Mauro e Andrea Monticelli ‘sono’ il Teatro del Drago (senz’affatto dimenticare Roberta Colombo, instancabile visionaria, organizzatrice e motore del tutto) ma sono soprattutto una famiglia d’arte, di antica stirpe, essendo il fondatore Ariodante, saldamente ancorato in pieno Ottocento.
Da Ariodante sono poi arrivati in successione Cesare Vittorio Aspromonte, Otello e William, padre di Mauro e Andrea, che all’età di quindici anni cominciò a fare spettacoli di burattini e venne poi scritturato dalla compagnia marionettistica “I Piccoli” di Podrecca.
Mauro e Andrea hanno dunque nel loro sangue l’antico mestiere dei burattini e dei loro fidi compagni, marionette e pupazzi; così, sfoderando un antico canovaccio, ci hanno regalato questa bella edizione del capolavoro scespiriano, narrando una storia che è entrata ormai nell’immaginario dell’umanità da quattrocento anni.
Sulla scena inventata dal Teatro del Drago abbiamo rivisto, incantati, la storia di Prospero, duca di Milano spodestato del suo trono, esiliato con la figlia Miranda in un’isola lontana, a contatto con esseri favolosi, il diafano Ariel e il mostruoso Calibano, che diventa – attraverso la magia di cui è diventato maestro – padrone assoluto del destino degli altri.
La narrazione di questi eventi viene evocata attraverso una serie di intense immagini poetiche che dal punto di vista figurativo fanno riferimento a Marc Chagall, il pittore russo (d’origine ebraica e naturalizzato francese) rappresentante del Fauvismo Onirico. Come nei quadri di Chagall, tutti i personaggi giungono in scena fluttuando nell’aria; anche la grande barca con cui il furioso uragano porta nell’isola i nemici di Prospero cammina letteralmente nello spazio a contatto con gli spettatori attraverso le mani degli animatori: la luce si fa strada a fatica nel fumo che invade il palco per rendere ogni cosa magica, trasportando il pubblico in un vero e proprio sogno incantatore di cui Prospero tiene le redini.
Poche le parole che inquadrano lo spettacolo, recitate da Mauro Monticelli. Padroni assoluti della scena sono i grandi pupazzi, costruiti da Monticelli e Chiara Santillozzi, autrice anche delle sculture, di Prospero, Miranda, Ariel, Calibano, Ferdinando, le grandi presenze magiche che popolano l’isola, accompagnati dalle musiche suonate dal vivo, e impregnate di molteplici effetti sonori, composte ed eseguite da Andrea Napolitano e Francesco Maestri. Il tutto si unisce agli elementi scenotecnici di Fabio Pignatta, per creare “Il magico cerchio di Prospero”.
Forse un po’ affrettato il finale, che ha gran margine di compimento, ma l’adattamento con il teatro di figura della “Tempesta” scespiriana è un ottimo esempio di come il teatro di figura in Italia possa raggiungere esiti inattesi, anche quando è rivolto agli adulti.
IL MAGICO CERCHIO DI PROSPERO
da LA TEMPESTA di William Sheakespeare
liberamente ispirato alla pittura di Marc Chagall
coproduzione Teatro Del Drago – Ravenna (Italia) AtticRep – S. Antonio (Texas)
Regia Roberto Prestigiacomo, Mauro Monticelli
Con Mauro Monticelli, Andrea Monticelli, Fabio Pignatta, Andrea Napolitano, Francesco Maestri
Scene/Pittura: Martina Sturaro, Michela Bellagamba
Pupazzi: Mauro Monticelli, Chiara Santillozzi
Sculture/Pittura: Chiara Santillozzi
Elementi Scenotecnici: Fabio Pignatta
Registrazioni – Mixaggio: Mirco Fabbri
Musiche originali di scena composte ed eseguite da Andrea Napolitano, Francesco Maestri
Luci: Andrea Monticelli, Andrea Napolitano
Visto a Ravenna, Arrivano dal Mare, il 22 maggio 2019