Mana Chuma Teatro. Un granello di sabbia grande come un macigno

Salvatore Arena in Come un granello di sabbia
Salvatore Arena in Come un granello di sabbia

Ogni tanto può capitare di assistere a messinscene che hanno una necessaria ragione di essere, che ci raccontano storie e lo fanno senza retorica, senza cercare a tutti i costi di fare presa sul pubblico e che ci tengono svegli, ci fanno riflettere e soprattutto hanno un’anima. Poco importa se hanno qualche piccola imperfezione, qualche difetto di fabbricazione; anzi, questo le rende più credibili nel loro non essere mere macchine da spettacolo ideate a tavolino, piuttosto messinscene che regalano veri “momenti di teatro”.
È il caso di “Come un granello di sabbia” di Mana Chuma Teatro, selezione InBox 2016.

“Come un granello di sabbia” racconta la vicenda di Giuseppe Gulotta, ragazzo siciliano che nella vita voleva solo fare il muratore. Un’anima semplice che amava il mare, la famiglia, gli amici e non beveva vino.
Questo fino a quando, una sera del 1976, viene prelevato da due uomini in divisa, condotto in caserma e costretto a confessare – a suon di botte e torture – l’omicidio di due carabinieri avvenuto qualche giorno prima. Da quella sera la sua vita cambierà per sempre.

In scena l’unico protagonista, Salvatore Arena – che firma testo e regia assieme a Massimo Barilla – con una notevole prova d’attore, ci restituisce il percorso giudiziario e umano che, dopo trentasei anni, di cui ventidue di carcere, ha portato Giuseppe Gulotta a vedere riconosciuta la propria innocenza, nonostante tutte le omissioni, reticenze, bugie e falsificazioni che ha dovuto sopportare e subire.

La storia (vera!) è di quelle tremende, incredibili, vergognose ed atroci. E questi aggettivi non bastano a definire avvenimenti accaduti in quello stagno viscido e torbido in cui si sono intrecciate per anni le radici più o meno sotterranee germogliate dalle macchinazioni di uomini dello Stato, Mafia, servizi deviati, trafficanti di droga e armi e compagnia bella, eventi e nomi di cui sentiamo sempre parlare ma di cui poco capiamo; quando riusciamo a farlo è sempre dopo troppo tempo.

Invece qui qualcosa si capisce, anzi molto: è la storia di un innocente che, a soli diciotto anni, viene ingoiato da un mostro a più teste, masticato, sminuzzato, ridotto in poltiglia e poi risputato dopo quasi quarant’anni, quando finalmente la verità della sua vicenda viene alla luce, e l’incolpevole potrà nascere una seconda volta.

Il disegno luci di Stefano Barbagallo e le musiche originali di Luigi Polimeni contribuiscono alla riuscita del lavoro, impedendo che la materia trabocchi in eccessive sottolineature e demarcazioni, riuscendo invece a mantenere un equilibrio lucido, che ci regala un’ora intensa di una storia che poteva facilmente trasformarsi in una tirata retorica, col rischio di mettere in secondo piano o addirittura dimenticare “l’uomo” Giuseppe Gulotta.

Sulla vicenda lo stesso Gulotta ha pubblicato un libro autobiografico assieme a Nicola Biondo (ed. Chiarelettere) intitolato “Alkamar – La mia vita in carcere da innocente”, dal nome della caserma in cui fu portato la sera dell’arresto.

Quando ce ne torniamo alle nostre abitazioni vorremmo che la storia che abbiamo “vissuto” fosse solo frutto di invenzione, perché è davvero dura accettare che sia tutta vita vera, e per un attimo ci chiediamo quanti Giuseppe Gulotta siano ancora in attesa, chiusi nella pancia di quel mostro che li ha ingoiati. Ma è un solo pensiero fugace, troppo difficile da trattenere a lungo.

Come un granello di sabbia. Giuseppe Gullotta, storia di un innocente
testo e regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla
con Salvatore Arena
scene Aldo Zucco
musiche originali Luigi Polimeni
disegno luci Stefano Barbagallo
assistente alla regia Ylenia Zindato
consulenza storica Giuseppe Gulotta e Nicola Biondo autori del libro Alkamar – La mia vita in carcere da innocente
co-produzione Mana Chuma Teatro, Fondazione Horcynus Orca, Horcynus Festival ’15
in collaborazione con La P.E.C Giusto Processo
con il sostegno di Provincia di Reggio Calabria, Comune di Reggio Calabria, Comune di Bova

durata: 1h 02’
applausi del pubblico: 2’

Visto a Castiglioncello (LI), Armunia, il 17 febbraio 2017

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