28 luglio 1914. Prima guerra mondiale, ultimo conflitto del passato, come logorante guerra di trincea combattuta corpo a corpo. Grande Guerra, come la definiscono i contemporanei, per il numero di paesi coinvolti, la mobilitazione civile al fronte, l’invenzione di nuove armi, il lutto per milioni di caduti. Prima Guerra, come ce la racconta Mario Perrotta, che inaugura con il suo ultimo lavoro, fresco di debutto, la stagione al Teatro Villa dei Leoni di Mira, e vede nella guerra del ‘15-‘18 il primo evento che, superando i confini del personale, del singolo stato, ci scaraventa in un contesto mondiale. Un primo passo verso la globalizzazione.
Ma io, da che parte sto?
Se sei italiano stai con gli italiani, se sei austriaco stai con gli austriaci.
E se sono di lingua e cultura italiana, ma abito le terre di appartenenza austriaca?
Allora sei un uomo di confine, non hai scelta , non hai volontà, e stai con i tedeschi.
Perrotta sceglie il punto di vista degli italiani di confine, in particolare della zona di Trento, una parte della nostra Italia per la quale la guerra iniziò prima del maggio del 1915, ma finì sempre nel 1918. Sono gli antieroi, i diseredati, guardati con sospetto dagli austriaci e accusati di collaborazionismo dagli italiani: storie di uomini per lungo tempo dimenticati.
Prima Guerra è una piccola storia, molto semplice, ricca di poesia, di amore e di dolore, che viaggia lungo i ricordi, le emozioni, le paure, contenute nel rapporto epistolare di due giovani trentini, Toni e Maria, in procinto di “maridarsi” allo scoppio della guerra e costretti a dividersi quando, il 24 maggio del 1915, quel “buso libero, quel buso pulido” che era l’Italia, rinunciò alla propria neutralità, e dichiarò guerra all’Impero austro-ungarico.
La carta da lettere diventa la custode delle esperienze di viaggio di entrambi gli amanti, quello di Toni verso la trincea in Galizia e quello di Maria verso i lager di “accoglienza”, un ponte di congiunzione tra anime lontane, scritti che non incontreranno mai i loro destinatari, ma che contribuiranno a mantenere vivo il contatto con loro stessi.
Una storia di contrasti e contraddizioni, raccontata dalle due voci di Paola Roscioli e Mario Perrotta a cui si aggiunge una terza voce, quella musicale, che non funge da semplice accompagnamento, ma arricchisce in modo unico l’empatia e la forza del racconto, creando un continuo lirico e commovente.
Non vi è nessuna azione, nessun movimento, i due attori siedono alle loro sedie e affidano la narrazione alla forza della parola, utilizzando una lingua inventata, che mescola assieme veneto, trentino e friulano, e rende i personaggi vivi e familiari.
Davvero ottima l’interpretazione del testo, delle parti cantate, e la scelta delle musiche, anche quelle di repertorio, tra cui la bellissima Pena de l’alma di Vinicio Capossela, interpretata con passione e delicatezza da Paola.
Bello e necessario questo nuovo lavoro di Mario Perrotta: scopre una realtà trascurata, senza retorica, in modo semplice, genuino e profondamente umano.
PRIMA GUERRA
di Mario Perrotta
con: Mario Perrotta e Paola Roscioli
musiche originali eseguite dal vivo: Mario Arcari (oboe, clarinetto), Maurizio Pellizzari (chitarra, tromba)
durata: 1h
applausi del pubblico: 1’ 37’’
Visto a Mira (VE), Teatro Villa dei Leoni, il 15 novembre 2008