Massimiliano Civica: un Ubu al gusto di macaia

Il mercante di Venezia (Massimiliano Civica)

Rietino, classe 1974, Massimiliano Civica è uno dei più giovani direttori artistici italiani. La video intervista di Renzo Francabandera

Il mercante di Venezia (Massimiliano Civica)Il suo ultimo spettacolo, “Il mercante di Venezia” (prodotto dalla Fondazione Teatro Due di Parma), ha vinto il Premio Ubu 2008 come migliore regia.
Rietino, classe 1974, Massimiliano Civica è uno dei più giovani direttori artistici italiani.
Un percorso formativo che ha compreso il teatro di ricerca (formazione in Danimarca presso l’Odin Teatret di Eugenio Barba), e la scuola della tradizione italiana (diploma in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico), ma soprattutto l’apprendistato al Teatro della Tosse, a fianco di Lele Luzzati e Tonino Conte. Una coscienza artistica al sapore di macaia, quella scimmia di luce e di follia che assomiglia tanto allo spirito del teatro: la sensazione impalpabile dell’aria di scirocco e l’umidità che si addensa nell’anima, il sentimento strano che solo Genova offre, lo strapiombo che finisce a mare, quel presepe di case che litigano per vedere prima il sole e quei canyon pullulanti di vita che sono i carrugi.

Poco più di cento posti in Salita della Tosse. E’ per questo che si chiama così: per il luogo in cui si stabilì la prima, storica, sede, il teatrino fondato nel 1975 da Tonino Conte e Emanuele Luzzati, con Aldo Trionfo, Rita Cirio e Giannino Galloni. Il primo spettacolo, “Ubu Re” di Alfred Jarry, fu messo in scena da Conte con costumi e scene di Luzzati, un grande successo diventato poi il manifesto dei propositi artistici della compagnia, che considera il Padre Ubu tra i suoi ispiratori: il patafisico nonsenso della prassi scenica, l’impulso d’arte che in tanta parte dell’opera pittorica di Lele Luzzati ci resta, quei mattoni da fiaba che descrivono l’edificio della realtà.

In questo scenario Civica ha svolto la gavetta, come aiuto regista negli spettacoli di massa e all’aperto del Teatro della Tosse, o negli spettacoli per ragazzi del Teatro del Piccione di Genova.
Tra le sue regie, la scelta del drammaturgo polacco Slawomir Mrozek con “Serenata”, e lo spettacolo “Andromaca” di Euripide con Andrea Cosentino, che ha girato in molti teatri italiani. Ma anche i suoi “Grand Guignol” e “La Parigina”, ai premi Lo Straniero e Hystrio – Associazione Nazionale Critici Italiani, nel 2007, per la sua attività teatrale. E’ lo stesso anno in cui affianca Tonino Conte alla direzione artistica della Tosse: insieme hanno dato vita al progetto triennale “Facciamo insieme teatro”, rifacendosi, nel titolo, a quel libro firmato Conte e Luzzati che aveva simbolicamente dato il via all’avventura. La novità che non può né vuole fare a meno di più di trent’anni di storia e identità.

Abbiamo intervistato Civica nei pochi istanti successivi alla premiazione degli Ubu, mentre provava a fumare una sigaretta per allentare la tensione del dopo. Il racconto della fatica di fare, del teatro, un mestiere: dalla gavetta al ruolo di direttore artistico.
Klp ha cercato di raccogliere, in uno stato emotivo così particolare, le sensazioni più vere ed immediate, provando a far emergere, nel confronto rubato lì, per strada, sulla porta dalla Fondazione Pomodoro nel freddo di gennaio, un po’ del gusto di macaia che Civica si porta dentro: foschie, pesci, Africa, sonno, nausea e fantasia.

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