Mazzarelli e Musella, i ‘nuovi’ Orphans di Dennis Kelly

Uno dei temi scottanti che il teatro ci riverbera di continuo è quello – assai necessario – dell’accettazione dello straniero in un mondo come il nostro, dove il razzismo è sempre dietro l’angolo.
Ha quindi fatto benissimo Marche Teatro a riproporre un testo assai fortunato come “Orphans”, del drammaturgo inglese Dennis Kelly, pluripremiato e scelto già in passato da alcune compagnie italiane (ricordiamo le versioni di qualche anno fa sia di Nim che di Alraune Teatro).

Questa nuova messa in scena, che abbiamo visto in prima nazionale all’Elfo di Milano, che la coproduce, è affidata, oltre che a Monica Nappo, che cura anche il progetto ed è moglie proprio di Dennis Kelly, all’affiatatissimo duo composto da Paolo Mazzarelli e Lino Musella, che dal 2000 hanno creato un percorso attoriale e autoriale di tutto rispetto.

“Orphans” venne scritto nel 2009, in tempi non ancora così tragici quanto gli attuali, quando il tema dei migranti e delle problematiche a loro legate non era quotidianamente in prima pagina, ma in Inghilterra la violenza nelle aree urbane era comunque una tematica presente.
Il testo, tradotto in italiano da Gianmaria Cervo e Francesco Salerno, mette al centro della trama una coppia inglese come tante, quella di Helen e Danny, il cui rapporto è messo fortemente in crisi da Liam, il fratello di lei, che una sera irrompe in casa loro completamente ricoperto di sangue e in evidente stato di shock.
Liam afferma di aver trovato sulla strada un ragazzo ferito che, dopo aver soccorso, sarebbe fuggito via. Ma il suo resoconto sull’accaduto si dimostra contraddittorio e reticente; così, sotto le insistenti domande della coppia, in un crescendo di ammissioni, la verità verrà paurosamente a galla, una verità che coinvolgerà piano piano, e in modo atroce, anche il riluttante Danny, che si è da sempre sentito escluso dal particolarissimo legame intessuto tra i due fratelli, rimasti fin da piccoli senza genitori. E alla fine anche Helen, che ha sempre perdonato ogni cosa al fratello, verrà profondamente toccata dagli avvenimenti, dovendo necessariamente distaccarsi da lui per salvare il rapporto con il marito, che apparirà però irrimediabilmente compromesso.

La storia lambisce solamente il tema del razzismo, interrogandosi soprattutto sui valori che ogni essere umano possiede dentro di sé; ma i fatti quotidiani di questi nostri anni la ha resa quanto mai portatrice di nuove domande.
Dobbiamo in verità anche dire che il passaggio del tempo ha certamente influito sulla percezione di un testo che oggi ci pare a tratti eccessivamente verboso, pur innervato da elementi comici, ma che troppo spesso si arrotola su sé stesso, tendendo sovente a spiegare ciò che dovrebbe già intuirsi di per sé.

Giustamente condensato dalla regia informale di Tommaso Pitta in un unico atto di un’ora e cinquanta, lo spettacolo rimane, al di là dei messaggi proposti, soprattutto una grande prova di attori. Lino Musella dà efficacemente a Liam gli accenti spaesati di una personalità infantile, incapace di controllare le sue azioni; Monica Nappo è una convincente sorella, che non sa scegliere tra due affetti assai diversi tra loro, mentre Paolo Mazzarelli, forse il personaggio chiave di tutto il testo, è un marito ombroso, anche lui combattuto tra i propri doveri morali e l’affetto per la moglie, che l’attore rende con la giusta calibratura di accenti.

Fino al 30 ottobre a Milano e poi ad Ancona, al Teatro Sperimentale, dal 2 al 6 novembre.

Orphans
di Dennis Kelly
traduzione di Gianmaria Cervo e Francesco Salerno
regia di Tommaso Pitta
un progetto di Monica Nappo
scene e costumi Barbara Bessi
con Monica Nappo, Paolo Mazzarelli e Lino Musella
luci Mauro Marasà
coproduzione Marche Teatro – Teatro dell’Elfo

durata: 1h 50′

Visto a Milano, Elfo Puccini, il 13 ottobre 2016
Prima nazionale

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