Meng Jinghui. Quando i rinoceronti si innamorano a Torino

Quest’autunno la Cina è vicina, così vicina da inaugurare la stagione del Teatro Stabile di Torino (in collaborazione con Torinodanza) con il primo spettacolo internazionale in programma.

Così il pubblico torinese ha avuto l’opportunità di assistere ad uno dei maggiori successi del teatro contemporaneo cinese, “Rhinoceros in Love”, scritto dalla drammaturga Liao Yimei e messo in scena dall’acclamato Meng Jinghui.

Come si può raccontare l’amore nella Cina di oggi? Come si può rendere il disagio di una generazione confusa ed alienata? Liao Yimei sceglie di farlo attraverso la storia di Malu, un giovane guardiano di rinoceronti perdutamente innamorato della sua vicina di casa, Mingming.

Meng Jinghui ci fa entrare nella sua vita attraverso una combinazione perfetta di estetica e semplicità. Sulla scena due futon, diversamente simili e rigorosamente nei toni del bianco, attendono i protagonisti ai lati del palco. Una struttura in ferro riempie parte dello spazio, mentre sullo sfondo e su un lato grandi teli di plastica avvolgono le pareti. Siamo dentro ad un quadro contemporaneo, in un non luogo fatto di appartamenti gli uni vicini agli altri, in un qualsiasi condominio di una qualsiasi grande città.

Una ragazza dai gesti essenziali entra in scena e si siede al centro dello spazio, bendandosi gli occhi. Sul fondale compare Malu, l’innamorato, che descrive con intensità l’instante preciso in cui ha capito di essersi innamorato di lei. E’ l’inizio della sua storia d’amore. E’ l’inizio del rinoceronte in amore.

Da qui in poi lo spettacolo diventa un alternarsi di momenti intimi a due e scene divertenti e corali, perfettamente costruite sulle capacità e sulla presenza scenica dei bravissimi attori della National Theatre Company of China che danzano, cantano e recitano dando corpo e presenza ad una sorta di coro contemporaneo, contraltare emotivo di un personaggio, quello di Malu, che lotta da solo contro il conformismo imposto dalla società.
Una piccola televisione in proscenio rimanda dall’inizio alla fine il segnale disturbato di trasmissione, quasi come a volerci far pensare che quella a cui stiamo assistendo possa essere anche la vicenda di un film.

Jinghui sceglie di sostenere i suoi attori con una selezione musicale essenziale, che strizza l’occhio alla musica elettronica ma che non disdegna neanche il kitsch della musica pop cinese o le canzoncine infantili.

L’incredibile pulizia stilistica traspare, oltre che dai movimenti essenziali che Jinghui affida agli interpreti, anche dai costumi indossati dagli attori in scena. Ogni momento è caratterizzato da una palette di colore alla quale aderiscono tutti gli abiti. La dominante assoluta è data dal bianco, dal grigio e dal nero, colori dai quali Jinghui sceglie di scostarsi solo per inondare, a tratti, la scena di rosso o di blu. Un attento uso delle luci completa il quadro, regalandoci quasi due ore di grande teatro contemporaneo.

Lo spettacolo è un riuscito mix di commedia e tragedia, scritto con intelligenza e forte carica poetica.
Al contrario dei rinoceronti di Ionesco, qui l’animale rappresenta il diverso, l’anticonformista, colui che non si arrende alla società e mal tollera le sue regole sociali.

Il ritmo e la grande capacità degli attori catturano completamente la nostra attenzione e quasi non si percepisce la fatica dettata dal dover continuamente leggere i soprattitoli, fastidiosi quanto necessari per comprendere la vicenda. A questo proposito viene però da chiedersi se, per un lavoro così incentrato sulla bellezza del testo e fortemente legato alla drammaturgia, non fosse possibile pensare una nuova modalità di traduzione in simultanea. Soprattitoli che diventano parte della scenografia? Traduzione simultanea in cuffia? E’ un dato di fatto che il teatro internazionale debba continuare ad interrogarsi su nuove modalità di traduzione di un’opera presentata in versione originale. Senza stancarsi di andare alla ricerca di nuove soluzioni per poter gustare appieno anche di quel teatro che nasce oltre confine.

RHINOCEROS IN LOVE
di Liao Yimei
con: Dan Luo, Liu Chang, Liu Runxuan, Kou Zhiguo, Mao Xuewen, Zhang Jilan, Zhang Ziqi, Zhong Wenbin, Zhu Jinliang
regia: Meng Jinghui
compositore: Hua Shan
scene: Zhang Wu
costumi: Yu Lei
luci: Wang Qi
traduzione soprattitoli: Barbara Leonesi
produzione: National Theatre Company of China
in collaborazione con Istituto Confucio dell’Università di Torino

durata: 1h 45′
applausi del pubblico: 2′ 50”

Visto a Moncalieri (TO), Fonderie Teatrali Limone, il 18 ottobre 2014

0 replies on “Meng Jinghui. Quando i rinoceronti si innamorano a Torino”