Le intense Metamorphosis di Virgilio Sieni a Civitanova Danza

Metamorphosis (photo: Andrea Macchia)
Metamorphosis (photo: Andrea Macchia)

La chiusura del festival Civitanova Danza è stata affidata, in questa edizione 2019, all’ultima produzione di Virgilio Sieni, “Metamorphosis”, un importante progetto tra musica e danza il cui risultato è la creazione di un ambiente in cui tutto – luci, scenografia, danza e musica – si amalgama e risuona di uno stesso sentire.

Il progetto è nato dalla proposta fatta a Sieni dal festival Bolzano Danza (dove lo spettacolo ha debuttato il 22 luglio) per la creazione di un nuovo lavoro su musica dal vivo, da scegliere tra le partiture in repertorio dell’Haydn Orchester di Bolzano.
I brani scelti sono alcuni magnifici pezzi sospesi di Arvo Pärt, eseguiti dal vivo al debutto e registrati appositamente per le repliche successive.
Il minimalismo sacro, la semplicità armonica, la rarefazione sonora della musica si coniugano alla perfezione con una scenografia fatta di teli chiari di diversa trasparenza che nascondono sfocando, e lasciando lo stupore della visione dei corpi degli interpreti, stagliati nel momento in cui riemergono alla luce. E proprio le luci giocano con questa possibilità senza mai prevaricare il senso sospeso in cui il pubblico viene trasportato, ampliando o rarefacendo, disegnando con linee precise o lasciando nell’indistinto, lavorando sull’orizzontalità dello spazio creata dalle velature e la verticalità dei passaggi che permettono la riemersione dei corpi.

Anche la danza, in questo sottile ed elegante rimando di sensi, lavora sull’orizzontalità, come del resto spesso ci ha abituato Sieni: singole presenze si sfaldano nel collettivo, dinamiche che si sospendono in stasi pittoriche, duplicazioni di gesti nella profondità, sincroni che mantengono le piccole differenze come dono di stupore.

Su tutto, una danza che consegna al gesto la sua capacità evocativa di avvenimenti, emozioni non raccontabili in altra maniera altrettanto pura e primordiale. Una danza lavorata sulle articolazioni che scompongo il corpo, ridisegnandolo con posture che rimandano al mondo animale e naturale. Metamorfosi appunto, che trovano la più bella esemplificazione nell’uso di grandi opalescenti silhouette che si sovrappongono ai corpi; la prima è quella di un grande cervo che celebra l’omonimo poema di Ovidio; la seconda quella di un’ala, che lentamente schiaccia con il suo peso l’uomo: una grande ala che, se all’inizio è ornamento, pian piano lo costringerà al suolo per un volo impedito, una impossibilità elegiaca a chiudere uno spettacolo da non perdere.

METAMORPHOSIS
coreografia e spazio: Virgilio Sieni
interpreti: Marina Bertoni, Giulia Gilera, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo, Sara Sguotti
musiche: Arvo Pärt (Cantus in Memory of Benjamin Britten, Trisagion, Sequentia Für Lennart in memoriam, Greater Antiphons, Da pace Domine, Silouan’s Song)
editore Universal Edition AG
rappresentante per l’Italia Casa Ricordi, Milano musica
registrazione eseguita dall’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Chloé van Soeterstède
assistente alla coreografia Giulia Mureddu
luci Mattia Bagnoli
scene e costumi: Gregorio Zurla
collaborazione scene e costumi: Silvia Salvaggio
collaborazioni disegni scenici: Irene Rossetti
macchinista: Giovanni Macis
produzione 2019 Compagnia Virgilio Sieni
coproduzione Bolzano Danza in collaborazione con AMAT & Civitanova Danza
la compagnia è sostenuta da MiBAC, Regione Toscana, Comune Firenze

durata: 53’
applausi del pubblico: 2’ 25”

Visto a Civitanova, Teatro Rossini, il 2 agosto 2019
Civitanova Danza

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