MilanOltre riparte da dove era nato

Stephen Petronio Company
Stephen Petronio Company
Stephen Petronio Company (photo: milanoltre.org)

Domani, venerdì 8 ottobre, Teatridithalia dà il via alla ventiquattresima edizione di MilanOltre, ricca vetrina della danza contemporanea nazionale ed internazionale.
Nato nell’85 dall’idea di Porta Romana e Teatro dell’Elfo (poi riuniti, qualche anno dopo, proprio in Teatridithalia), questo “salotto della danza” si è sempre proposto come occasione di aggiornamento ed approfondimento fra le nuove tendenze artistiche.
L’edizione 2010 si prospetta allettante, e non solo perché, dopo numerose edizioni affidate a direttori esterni, quest’anno in prima linea tornano loro, Ferdinando Bruni e Elio De Capitani insieme a Rino De Pace. Ma anche per il mese abbondante (terminerà il 21 novembre) di spettacoli, incontri e workshops per conoscere artisti dal profondo percorso professionale.

Prima importante presenza è quella di Stephen Petronio, maestro newyorkese della commistione tra musica, arti visive e moda. È lui ad aprire il festival con alcune tra le sue più importanti creazioni, come “Drink the air before me”, ispirato alla sheakespiriana Tempesta, “MiddleSexGeorge” opera post-punk sul tema dell’Aids in America negli anni ‘80, e “Untitled Man”, prima nazionale che vedrà protagonista lo stesso Petronio.
A seguire Adriana Borriello, artista di tutt’altro carattere formatasi con la Tanztheatre e nel mudra di Maurice Béjart. Dopo anni di lavoro col gruppo belga Rosas di Anne Teresa de Keersmaeker, simbolo degli anni ‘80, torna a Milano proponendo un incontro tra danza ed antropologia. Una fusione di voce, musica e corpo esplorate in “Di me in me”, ultima produzione sostenuta, oltre che da MilanOltre, dalla Biennale di Venezia e Almatanz Next. Uno spettacolo evocativo per due interpreti, Paola Rampone, nota in ambito americano e francese, e la stessa Borriello, in cui il corpo si fa segno antropologico e crea un linguaggio di fusione tra musica e gesto.
Dall’antropologia il passo è breve per parlare di commistione culturale. Lo si farà con Alonzo King, da San Francisco insieme alla sua Lines Ballet. Il mondo di Alonzo King è meticcio, con proposte particolari e dal grande impatto visivo: dalla presenza di Zakir Hussain, ipnotico suonatore indiano in “Rasa” al grande jazz di Jason Moran, sino a suggestioni da Nino Rota e da “La strada” di Fellini per “In the middle of the field”, inedito in Italia.

Accanto alle grandi personalità, MilanOltre non scorda di dare spazio ai giovani talenti nazionali. In collaborazione con Pim Spazio Scenico nasce infatti Vetrina Italia, novità di questa edizione 2010. Dal 14 al 17 ottobre giovani compagnie come Fattoria Vittadini, Marco di Stefano/Colaps, Paola Bianchi, Zaches Teatro, Keramik Papier/Annida Pannetto, Teatrofficina Zerogrammi troveranno il loro spazio tra il teatro Elfo Puccini e il nuovo spazio del Pim Off. Accanto a loro, strettamente legati al mondo del teatro-danza, anche artisti più votati alla parola teatrale come Odemà, Beach Blonde, Nicola Russo/Monstera. Una novità che rinnova ancor più l’idea natale del festival: esser spazio di condivisione e ricerca tangibile, in grado di crescere (e non soffocare) nella metropoli ambrosiana.

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