Muta Imago. Semplice comeacqua

Comeacqua
Comeacqua
Comeacqua – Muta Imago (photo: Domenico Vele)

Come due gocce d’acqua; che giocano con l’elemento primigenio e con ciò che rappresenta: la vita, la paura, il mare, la pioggia… Ma è solo il primo sguardo, perché sebbene Glen e Simon Blackhall si assomiglino molto, non sono identici: due entità simili (all’anagrafe risultano fratelli) che compiranno insieme un percorso. Eppure l’apparenza è il gioco, e così eccoli, inizialmente legati da un cordone (ombelicale) che, anche una volta rotto, non li renderà del tutto autonomi.

L’acqua diventa materia del tutto e anche della loro unione. Basta un tavolo di ferro da comporre e scomporre, sacchetti di plastica appesi e semplice armonia. Anche al pubblico si apre un mondo scenograficamente suggestivo: l’antro di un alchimista pronto a mostrare esperimenti, magie ed illusioni. E quando l’acqua colorata di blu e di rosso attraversa nei tubi trasparenti il corpo di uno dei protagonisti, vorremmo quasi esserci noi a provocare quel moto, capace di ricostruire sul corpo sangue e vene, quasi stessimo assistendo alle manovre finali del demiurgo Frankenstein.

Con l’acqua Glen e Simon crescono, sperimentano, attraversano tempeste, si allontanano e si riavvicinano, cullati da una sonorità quasi sempre rassicurante, quasi non si fosse mai usciti da quell’utero primordiale.

Comeacqua, spettacolo dei Muta Imago presentato al festival torinese Incanti in versione ridotta, nasce nel 2006 in seguito a un piccolo finanziamento del comune di Roma che implicava presentare, nel giro di poche settimane, un progetto sul tema dell’acqua. Una sfida che la compagnia guidata da Claudia Sorace, Riccardo Fazi e Massimo Troncanetti decide di cogliere.

Muta Imago non sceglie di realizzare uno spettacolo sull’acqua ma con l’acqua: nessuno scopo didattico, quindi, ma un pretesto per raccontare una storia che si abbandona alle emozioni in modo fluido, che passa e si costruisce in maniera compiuta circondata da linearità e pulizia scenica, ricercate e imposte con naturalezza. Non servono parole per condurre la drammaturgia.
Tutto scorre, fino al ritorno a quel cordone ombelicale (ricomposto e ri-generante) che può ancora unire, nella quiete fetale da cui ogni cosa ha avuto inizio.

COMEACQUA (versione breve)
ideazione: Glen Blackhall, Simon Blackhall, Riccardo Fazi, Fabio Guidoni, Simona Frattini, Claudia Sorace, Massimo Troncanetti
vestiti: Fiamma Benvignati
con: Glen Blackhall, Simon Blackhall
produzione: Muta Imago
durata: 33’
applausi del pubblico: 1’ 57’’

Visto a Torino, Cavallerizza Reale, il 23 novembre 2008
Festival Incanti

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