Per la prima volta è nata a Napoli una rete che vede coinvolte cinque realtà teatrali metropolitane: TAN Teatro Area Nord, Piccolo Bellini, Théatre de Poche, Start Interno 5 e Teatro Elicantropo.
In conferenza stampa, tenutasi al Palazzo delle Arti di Napoli, c’erano a rappresentare i rispettivi teatri i registi Lello Serao per il TAN, Gabriele Russo per il Piccolo Bellini, Peppe Miale per il Théatre de Poche, Carlo Cerciello per il Teatro Elicantropo e la direttrice di Start Interno 5 Hilenia De Falco.
L’immagine di un polipetto colorato è il simbolo scelto dai direttori artistici dei teatri che hanno deciso di coniare la rete con il nome PoliTeatro, appunto, con l’idea di un nucleo nascente dal quale poi si dirameranno i vari tentacoli in più direzioni, come ad indicare diverse possibilità di operare per la diffusione della cultura del teatro ed apertura poi nei confronti di chi vorrà successivamente aderire alla rete.
“Per ora nasciamo come rete di cinque realtà – spiega infatti Lello Serao – per un’esigenza prima di tutto realistica, di natura organizzativa, ma desideriamo che il concetto di rete si espanda nel tempo aprendosi a quelle realtà teatrali del territorio che intenderanno aderirvi”.
La rete nasce con l’esigenza di ridefinire e rivitalizzare lo stato attuale del teatro napoletano, in un tempo di particolari difficoltà economiche e di condizioni critiche che evidenziano l’esistenza di un sistema malato, che sembra offrire sempre più scarse prospettive di crescita e possibilità per chi di teatro vive.
In conferenza stampa emerge l’esigenza di mettere al primo posto del sistema teatrale la figura dello spettatore, senza il quale tutto il meccanismo teatrale non avrebbero ragione di esistere. C’è dunque, al di là della retorica e dell’eloquenza, una certa urgenza di praticità rispetto al problema di come favorire una maggiore affluenza di pubblico nei teatri. A tale scopo è stata creata una card che, oltre a permettere l’accesso ad un costo ridotto agli spettacoli di tutti i teatri partecipanti, permetterà di “accumulare punti”: i premi andranno naturalmente agli spettatori più appassionati.
Si sta inoltre cercando un accordo con il comune di Napoli per l’organizzazione di un sistema di navette e taxi che favoriscano l’accesso ai teatri, la maggior parte dei quali si trova nel centro storico (tranne il TAN che è in periferia, nell’area nord di Secondigliano).
“La rete nasce per la rivitalizzazione della cultura teatrale, che oramai si vede sommersa da quello che è un teatro più commerciale” prosegue il regista Cerciello, per dare spazio e valorizzare un teatro di qualità, a differenza delle scelte di marketing su cui si basano i teatri che hanno perso la propria funzione sociale e culturale per assoggettarsi a fattori puramente economici.
Altro obiettivo importante che si pone la rete è quello di attuare una serie di iniziative che possano coinvolgere i giovani, attraverso un’arte che spesso i ragazzi considerano qualcosa di estraneo alla propria vita.
Stare in rete comporta certo il superamento di fazioni e barriere mentali che finora, a Napoli, sembrava avessero impedito l’avanzamento di un pensiero culturale che volesse essere diverso.
Al di là di ogni scetticismo, l’importante è ora supportare la messa in campo di una sinergia e di un’operosità che giovi, ce lo auguriamo, al sistema teatrale e ai suoi destinatari.