Dietro due reti di ferro l’artista si muove nell’ombra, illuminato a tratti dai lampi di una saldatrice. Pare d’essere in un atelier. La magia inizia. Alle spalle dell’attore il video di Bruna Gambarelli e Fabio Fiandrini e, dalle casse acustiche posizionate qua e là nello spazio, rumori d’artigianato, interviste, parole sul grande Jackson Pollock.
La magia, però, si perde in fretta quando il regista ed interprete si muove tra una postazione e l’altra (la croce di metallo, la vasca di ferro…), e non tanto per l’idea di movimento, quanto per l’accentuata potenza interpretativa di Del Zozzo: l’andatura carica di pathos, qualche capriola a terra, uno sguardo perso nel vuoto, il pianto di fronte agli spettatori sembrano togliere forza all’intuizione originaria.
La performance si riprende sul finale, quando il demiurgo stende un lungo tessuto bianco ai cui lati posiziona due grandi ventilatori. Sono foglie secche e strisce di carta verdi volanti a posarsi in terra formando l’opera d’arte, a cui viene infine aggiunta farina e rami secchi. Ora l’opera è compiuta, l’artista può andare ad osservarla, rigorosamente dall’altro, per poi saltare a terra e godersi l’applauso del pubblico.
JACKSON POLLOCK ON THE OTHER HAND
di Febo Del Zozzo
video: Bruna Gambarelli, Fabio Fiandrini, Lino Greco, Hans Namuth
con: Febo Del Zozzo
voci: Stefano Volpe, Elisa Turco Liveri, Francesca Fuiano, Desirèe Piromalli
suoni: Febo Del Zozzo, Andrea Martignoni
allestimento: Febo Del Zozzo
tecnica: Filippo Deambrogio
cura: Federica Rocchi
produzione: Laminarie
durata: 23′
applausi del pubblico: 1′ 34”
Visto a Santarcangelo (RN), Teatro Supercinema, il 12 luglio 2008
Santarcangelo dei Teatri