“Ho bisogno di qualcosa di chimico che mi faccia stare male ma che mi liberi da questo bruciore attorno all’anima”. Ad affermarlo è Nico, uno dei quattro protagonisti di “N.E.R.D.s – Sintomi”, debutto della nuova produzione dei Filodrammatici di Milano: vuole ingerire un maalox, un gaviscon, insomma qualcosa contro la gastrite, contro il reflusso gastrico provocato da tante verità non dette.
Ma il pharmakon nel senso antico del termine, che indicava anche veleno, più che nei moderni farmaci, di cui i personaggi fanno uso (calmanti, psicofarmaci, pillole), è insito nel nucleo familiare tradizionale, in germe contenuto in quella coppia che è arrivata ad 80 anni felice, ma solo in apparenza, e che sta scattando le ultime istantanee prima del pranzo di famiglia che incoronerà 50 anni di matrimonio.
Ciò che ci viene proposto da Bruno Fornasari è un quadrilatero sentimental-amoroso che si scontra con la ‘sacra’ famiglia, rappresentata simbolicamente dalla coppia di ottuagenari, che vedremo però solo sullo sfondo e nel cameo finale.
Del quadrilatero fanno invece parte quattro fratelli, figli maschi dei due ottantenni, che per par condicio sono per metà etero (Nico ed Enri) e per metà omosessuali (Dani e Robi).
Nell’ora di attesa per l’inizio del pranzo scopriremo pian piano che Nico ed Enri si contendono l’amore di Laura, donna divorziata con due figli che non piace molto a mamma, che ha fatto innamorare Enri ed è stata l’ultima amante di Nico, da cui subirà violenza nel corso della cerimonia.
Nico però è sposato con Rita, una donna che non ama e a volte non sopporta, da cui aspetta un figlio.
Dall’altra parte del quadrilatero c’è Dani, omosessuale dichiarato, pronto ad assumersi la paternità che Nico vorrebbe rifiutare, ma che alla festa rivede un suo ex amante e si rende conto che ha intrecciato una relazione sentimentale con Robi.
Questo intreccio di legami (s)legati andrà avanti per circa un’ora, in una guerra contro un nemico prossimo che verrà puntellata da applausi e ovazione finale del pubblico.
Ma lo spettacolo, in realtà, non è concluso. In un clima meta teatrale i protagonisti torneranno infatti sul palco, annunciando che per ancora pochi minuti “N.E.R.D.s” continuerà.
Il finale non lo vogliamo svelare, ma certo il ritratto che scaturisce dallo spettacolo non è quello della famiglia anni ’80 del Mulino Bianco. La coppia e la famiglia borghese emergono come coacervi di rabbie e incomprensioni. Da sempre.
“N.E.R.D.s” ci conduce così nel cuore nero della famiglia contemporanea, dove i confetti che ci vengono serviti in questo pranzo d’anniversario sono pillole amarissime di verità negate, di passioni andate a male, di frustrazioni e rabbie che covano sotto la rispettabilissima istituzione della famiglia tradizionale.
In questo viaggio lungo i sentieri dell’anafettività veniamo scortati da una drammaturgia perfetta, tesa, incalzante, cinica.
Si ride amaro, mentre i protagonisti rimbalzano frasi e schegge di amarezza, e in questo spostare in maniera apparentemente casuale il discorso da un punto all’altro rivelano ognuno il proprio lato oscuro.
In scena quattro attori di diversa formazione ed età (Tommaso Amadio, Riccardo Buffonini, Michele Radice e Umberto Terruso), perfettamente amalgamati nello spirito dello spettacolo, estremamente agili nel passare da un ruolo all’altro, divenendo ora uomini violenti ora donne fragili e disperate, ma senza mai cadere nel ridicolo o nel grottesco, facendo leva su un uso consapevole di voce e movimenti.
In replica a Milano fino al 24 maggio.
N.E.R.D.s – Sintomi
di Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio, Riccardo Buffonini, Michele Radice, Umberto Terruso
scene e costumi Erika Carretta
allestimento Enrico Fiorentino, Andrea Diana
direttore di scena Enrico Fiorentino
assistenti alla regia Emanuela Caruso, Chiara Serangeli
regia Bruno Fornasari
produzione Teatro Filodrammatici
durata: 1h 15′
applausi del pubblico: 4′
Visto a Milano, Teatro dei Filodrammatici, l’8 maggio 2015
Prima nazionale
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