Non certo per sminuire la nuova edizione di quella che viene considerata la “borsa del teatro lombardo”, e nemmeno per mettere in dubbio l’efficacia di questa linea di intervento sostenuta da Regione Lombardia e Agis per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo, la frase espressa contestualmente alla conferenza stampa di presentazione di Next da Andrée Ruth Shammah – cofondatrice nel 1972 con Franco Parenti del Salone Pier Lombardo, poi divenuto Teatro Franco Parenti – fa piuttosto riferimento alle contraddizioni di un sistema, non solo teatrale ma culturale in senso più ampio, che non vive delle proprie risorse, le dimentica, o forse nemmeno le conosce, di sicuro le considera poco.
Insomma, pur essendo innegabili il prestigio e il contributo spettacolare offerti da un’impresa con migliaia di dipendenti e tendoni in tutto il mondo per una decina di spettacoli stabili e altrettanti in tournée, dall’altra parte emerge l’amarezza, e la stanchezza, di quanti con fatica da anni alimentano e mantengono in vita tre giorni di eventi (quest’anno dal 18 al 20 novembre) distribuiti in tre multisale milanesi (Teatro Litta, Teatro Franco Parenti e Teatro Elfo Puccini) con gli spettacoli di 39 compagnie, il workshop Pensare la scena, dedicato ad attori under 35 e condotto da César Brie, e uno Speed dating teatrale, format innovativo per la compravendita teatrale mutuato dall’Europa e portato in Italia dall’Associazione Être – il network delle 20 Residenze Teatrali Lombarde e 22 compagnie residenti attive sul territorio regionale, nato nel 2008 in seno al progetto promosso da Fondazione Cariplo – che in tre incontri analoghi passati ha messo in contatto oltre 250 compagnie ed operatori, e il prossimo 20 novembre al Teatro Elfo Puccini replicherà l’esperienza.
«È una formula efficace oltre che altamente democratica – ha spiegato Laura Valli, presidente dell’Associazione Être –: funziona su iscrizione e dà a tutti sei minuti per conoscersi. Sono obbligatorie quindi professionalità e precisone soprattutto dalla parte dei produttori, che devono mostrarsi sintetici e sicuri per conquistare un possibile partner tra gli operatori culturali non solo lombardi ma nazionali e internazionali».
Un esempio virtuoso in linea con quella che Fiorenzo Grassi, direttore del Teatro Elfo Puccini, definisce «grande capacità di strategia e programmazione: in Lombardia non ci mancano né idee né competenza e determinazione ad attuarle, semmai sono le attenzioni da parte delle istituzioni difficili da ottenere. Con la nostra capacità creativa siamo in grado di portare ricchezza sul territorio, se mancano davvero le risorse economiche per progettare, pensiamo a dei patti sociali».
Concentrata su queste urgenze, accolte da Cristina Cappellini, Assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, la conferenza stampa di Next ha potuto solo citare alcuni tra i nomi attesi sui palchi, scelti tra le giovani compagnie di prosa, danza e teatro ragazzi che non avevano ancora avuto la possibilità di partecipare alle precedenti edizioni (programma completo degli spettacoli qui).
«Ci saranno Teatro delle Moire e Teatro In Folio, la danza di Uovo e di Ariella Vidach – quelli citati da Gaetano Callegaro, direttore del Teatro Litta –, ed è un buon segno che i nostri spettacoli vadano in altri teatri: Next rappresenta il sistema teatrale lombardo forte e capace di quella sinergia che oggi è l’unico modo per evitare un black out culturale e andare avanti».
«Nel senso di vuoto che c’è, stiamo lavorando e pensando a quando non ci saremo – ha concluso Andrée Ruth Shammah – Il nostro sforzo, oggi, è quello del bagliore prima che si spenga la lampadina».
Eppure non manca anche l’ottimismo e la determinazione, se l’immagine simbolo di Next è proprio un grande lampadario a gocce di cristallo che illumina il palcoscenico di un teatro.