Rhapsody, NicoNote in concerto per la scena

Nicoletta Magalotti
Nicoletta Magalotti
Nicoletta Magalotti (photo: niconote.net)

Mentre oggi camminavo per il centro di Rimini, affollato di persone in frenesia pre-natalizia, le orecchie dentro l’i-pod, pensavo al teatro, alla video art, alla pittura e a tante altre arti. Mi ripetevo che il senso dell’arte dovrebbe sempre essere la trasmissione di un’emozione, lo scatenare di sensazioni, la capacità di far evadere lo spettatore e portarlo altrove, per un minuto, un’ora o un giorno intero. Mi ripetevo quanto questo lavoro sia faticoso, duro e spesso fallimentare. Presi come siamo dalla nostra agitazione quotidiana non è facile farsi accompagnare in luoghi sconosciuti, non è facile dimenticare di avere una mente razionale e lasciar fluire le emozioni liberamente. Esiste un’arte, però, che è immediata, che riesce sempre e comunque a raggiungere questo obiettivo: la musica.

Rhapsody di NicoNote è un concerto per la scena, una drammaturgia sonora, un viaggio acustico attraverso emozioni, stati d’animo, immagini e suggestioni. Non si può definirlo un concerto, né uno spettacolo, perché gli elementi si sovrappongono e si integrano frammentandosi come all’interno di una bolla.

Alla fine della performance NicoNote ci spiega che la suggestione iniziale viene dall’incontro con il simbolista russo Andrej Belyj, ed in particolare Glossolalia: Poema del suono, che narra quattro giornate cosmiche in cui nacque il suono – all’interno della bocca – su quattro pianeti diversi (Saturno, Sole, Luna e Terra). Il suono prima dell’alfabeto, un suono universale, capace quindi di mettere in comunicazione persone di lingue differenti, ma anche la lingua degli schizofrenici, un suono che va al di là del significato, che è voce e verso inarticolato.

Lo spettacolo, molto suggestivo, gioca su luci basse, riflesse, colori caldi avvolti nella nebbia e uniti a musiche coinvolgenti create in collaborazione con Mikael Plunian. NicoNote è seduta al bordo di un grande tavolo. Qui un’abat-jour illumina libri, fogli e materiale di studio. NicoNote canta e recita utilizzando molteplici timbri vocali, proprio come un moto interiore che prende corpo; è bellissima nello sguardo e potente nella fisicità. Si sposta nello spazio, cammina, danza e riesce a portarci lontano.
Consiglio: da vedere.

Rhapsody (o alfabeto in sogno)
di NicoNote (Nicoletta Magalotti)
ideazione e messa in scena: NicoNote
scrittura vocale e performance live: NicoNote
composizione del suono e performance live: Mikael Plunian
consulenza letteraria: Luca Scarlini
luci: Pietro Paroletti
costumi: Olivia Spinelli
voce registrata: Laurence Chable
violoncello e contrabbasso registrati: Francois Tanguy
produzione: MilanOltre in collaborazione con Doc Servizi
durata: 43’
applausi del pubblico: 1’ 16”

Visto a Rimini, Teatro degli Atti, il 20 dicembre 2008

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