VII: Non Rubare. Le tragicomiche imprese di Barabao Teatro

VII: Non Rubare
VII: Non Rubare
VII: Non Rubare (photo: Giorgio Bellingardo – barabaoteatro.it)

Una simpatica e divertente banda di bricconi, quella dei Barabao Teatro nella loro ultima produzione “VII: non rubare”. Un “thriller teatrale” che potrebbe sembrare soltanto una parodia di celebri film polizieschi, gangster americani, o perché no del nostro intramontabile “I soliti ignoti”. E in parte lo è, rivelando però anche un doppio fondo – pur sempre giocato con molta leggerezza – che in qualche modo tocca una coscienza più profonda: chi non ruba mai, non ruba mai per davvero?

Avevamo incontrato la compagnia di Piove di Sacco durante la vetrina di Sguardi la scorsa estate, e ne avevamo apprezzato sia il lavoro – una rilettura ironica della tradizione plautina – sia l’audace personalità. Il gruppo è molto amato dal pubblico, e si è ben radicato nel territorio veneto, collaborando anche con le istituzioni locali nella programmazione di piccole rassegne, tra cui quella di Brugine, dove è stato riproposto lo spettacolo la settimana scorsa. Un sodalizio che, con intelligenza, poco per volta, sta provando ad avviare una crescita culturale nei piccoli centri urbani dell’area padovana, mettendo a confronto, nello stesso cartellone, realtà amatoriali e professionali, repertori tradizionali, di matrice goldoniana, e visioni teatrali più contemporanee.
D’altre parte gli stessi Barabao Teatro nei loro lavori combinano tradizione e avanguardia, arricchendosi  di nuove sfumature e competenze, in un continuo processo in divenire.

In “VII: non rubare” giocano su diversi piani: l’aspetto comico, determinato dalla caricatura dei dettagli, e quello tragico, che recupera alcuni aspetti della commedia dell’arte, con le sue presenze sinistre e il fallimento di imprese maldestre; fino a con-fondersi entrambi, lambendo temi attuali, come il fatto di cronaca (ci si ispira a una storia vera), l’oscuro sistema bancario e la virtuale finanza globale.

La scenografia essenziale, composta da alcune cornici vuote di diversa grandezza, che aprono varchi spazio-temporali, permette di dare vita a una “pellicola” su cui, tra suoni, rumori e canzoni live, scorre tutta la storia: una banda di ladri si riunisce per il colpo del secolo alla Diamond Center, l’inviolabile Fort Knox di Anversa.
Il piano è eludere le telecamere a raggi infrarossi, i misuratori di temperature, sensori sismici, campi magnetici, ed arrivare al cuore del caveau, che contiene un miliardo di dollari in diamanti. Un colpo grosso, da veri maestri del crimine, ma anche l’occasione per cambiare finalmente vita.

Caratterizzati e disegnati come nei cartoon, i “magnifici quattro”, tra dialoghi, trovate umoristiche e composizioni a cappella, come un moderno Quartetto Cetra, sfideranno l’impossibile rivelando ognuno una doppia identità: Isidoro detto il Toro (Mirco Trevisan), menefreghista capobanda tutto d’un pezzo e fratello amorevole, Alinka (Cristina Catto), cinica e algida, ma segretamente e nostalgicamente innamorata, Patricia (Romina Ranzato), sanguinaria e senza scrupoli ma anche madre tenera e affettuosa, e Giosuè (Ivan di Noia) tonto ma fidato. Immagini esagerate, che conducono più volte al lato umano del ladro derubato a sua volta, cercando così di sollevare alcuni interrogativi: chi ruba? Cosa? E perché? Chi non ruba mai, non ruba mai?

Nonostante un ritmo in alcuni momenti traballante, e alcuni cali di tensione, i giochi sonori, la simpatica sperimentazione canora, e non ultima la capacità attorale, riscaldano l’affollata sala, con il felice risultato di sciogliere in sane risate una fredda domenica invernale.  

VII: Non Rubare
regia: Matteo Destro
con: Cristina Catto, Romina Ranzato, Ivan di Noia, Mirco Trevisan
compositore musicale: Francesco Basso
arrangiamenti vocali: Camilla Ferrari
scenografie: Ivan di Noia
durata: 1h
appalusi del pubblico: 1’ 10’’

Visto a Brugine (PD), Sala Polivalente, il 22 gennaio 2012

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